Un istante

 

 

E’ stato solo un istante.

Ma inusuale,

meno approssimativo

dei miei cliche’.

Ho buttato l’occhiata,

pigra,

su delle fattezze,

perché cogliesse

un riscontro,

un che di curioso.

Ho trovato

due luci abbagliarmi,

illuminare all’infinito

il mio senso d’impotenza.

Ho provato

a distogliermi,

perché era di un bello

più grande di me.

Non ci sono riuscito.

Ho finto

l’indifferenza dei deboli,

quella che mai

e poi mai

vorresti mostrare,

e che pure palesi.

E nel mentre,

ho sentito fluire

il sangue rabbioso

ribollirmi le vene

di se’.

Ho sentito

battermi il cuore,

quasi scoppiasse,

quasi uscisse di petto

a cercare il suo.

Ho sperato

che quelle luci

illuminassero,

non per caso,

non per gioco,

il buio della

mia anima.

E’ accaduto.

E’ stato solo un istante.

E’ bastato.


Forse

 

 

 

Forse non è uno sguardo

a fendere il vuoto

di due cuori,

riflesso ingannevole,

talora.

Ma m’illudo sia così .

M’illudo che l’anima,

ritrosa,

che a fatica si cela,

e si combatte invano,

quale la mia,

sia anche la tua,

la vera,

tua.

Mi chiedo,

se sia io

lo specchio

del tuo volto triste,

annebbiato

dalla caligine

d’una sigaretta,

spesa a ostentare

una persona

che nn c’è .

Ma ti capisco.

Comprendo

il fragile infinito

del tuo io,

quanto il mio,

quanto l’identico bisogno

di certezze,

che è in noi.

Chissà s’io sbagli

a svellere l’uscio

del di dentro,

o se t’importi poco

di ciò ch’io

veda

o senta.

Se e’cosi’,

perdona

chi ha scorto male

intorno al tuo mistero.

Cancella

l’inettitudine

di questi versi,

o, se vuoi,

ancora,

serbane i sentimenti.

Se poi questo basti,

dipende solo

da te.


Reminiscenze

 

 

 

Da un po’,

rammento a me stesso

chi io sia stato.

Il ricordo di un anelito d’amore

non più dischiuso,

un fremito d’onde del cuore

rapito,

il suo battito repentino,

e stordente…

Ho mentito a me stesso

il placarsi di un senso,

quel senso che inebria

quando amore

ti chiama…

E sogno,

ne fantastico il nome,

lo cerco,

mi sfugge,

mi arrendo,

poi sovviene,

in mille rivoli desueti…

E diventa fiume

quando ci sei…

E sempre,

comunque,

vorrei affogarne…