Francesca

Esistono donne dall’animo puro,

negli altri non vedono mai il lato oscuro.

Vivono solo per donarsi,

senza pensare a sé e a volte curarsi.

Amare il più debole è più forte di loro,

senza voler in cambio né pane né oro.

Per tutte le creature indifese un’immensa passione,

per flora e fauna una forte emozione.

Il fiore preferito è il girasole,

perché anche lui è ipnotizzato dal sole.

Basta un tramonto per strappargli un sorriso,

riempiendo di luce il suo bellissimo viso.

Questo per me,

non può che essere un angelo del paradiso!

Stare con loro si può solo imparare,

cancellandoti per sempre la parola odiare

per poi donandogli l’unico cuore.

Trovarla vi sembra una cosa pazzesca?

Beh!! …..Io l’ho trovata, è mia moglie Francesca.


Come un clochard

Un giorno decisi di svendere tutto,

quando capii che ogni nostro sogno ormai era svanito, distrutto.

Con la Mia piccola amica m’incamminai,

condividendo fatica, fame e un sacco di guai.

Un desiderio preciso nel nostro cuore,

ridare vita al nostro unico grande amore.

Per campagne e sentieri il nostro cammino,

uniti per sempre in un solo destino.

Lei ci mancava, anche se era sempre con noi,

Mia mi guardava con occhi spenti come i miei.

Un soffio di vento ogni tanto mi accarezzava,

sussurrando le tue frasi mi allietava.

Un lungo viaggio immersi nella natura,

per sentirti viva o mia creatura.

Un mucchio di foglie come giaciglio,

un bacio di Mia e un suo lungo sbadiglio.

Ormai un clochard son diventato,

è l’unico modo per starti vicino mio amore adorato.

Quasi 800 Km di pellegrinaggio,

io e Mia insieme con te in quest’ultimo viaggio.

Insulti e dispetti da ragazzi viziati,

durante il cammino dei nostri cuori già tanto straziati.

Ogni giorno una prova da superare,

dentro di me tanta tenacia o forse è più paura di spirare.

Da regione in regione ogni sera un tramonto,

all’orizzonte il tuo viso ci lascia d’incanto.

La Provenza ci chiama……..stiamo arrivando,

dentro di noi il cuore solo per te ora sta battendo.

Stremati, sfiniti da 30 giorni di viaggio,

ora, eccola!……Non è più un miraggio.

Sento l’eco dei tuoi racconti, all’orizzonte tappeti di fiori,

prati di lavanda che ricoprivano monti.

Su una collina di prima mattina,

seduto verso l’aurora con a fianco la Mia piccolina.

Rapiti dal sole che sta crescendo,

mentre tutto il verde si sta colorando.

Ora un brivido lungo la schiena,

ti tengo in mano con aria serena.

Un’alito di vento si sta alzando,

tutta la valle per te si sta pettinando.

E’ giunto il momento amore mio,

ringraziando il cielo e il tanto odiato Dio.

Con l’urna in mano e un gesto deciso,

liberai le tue ceneri verso il tuo amatissimo paradiso.


 

Urla al vento

Come godo, sorridendo impettito,

ora sei te che mi cerchi all’infinito.

Sei pure facilitato dal supporto informatico!

Io allora urlavo:….“Babbo dove sei???”, ma invano…..

pure l’urlo strozzato dal mio male asmatico.

Ogni notte mi svegliavo con il respiro bloccato,

in apnea ogni sera mi rivedevo il tempo passato.

Un cortometraggio senza te protagonista,

mentre io nero in faccia, con gli occhi fuori dalla testa.

Ma te cosa sai di questi tanti tormenti,

eri in giro per il mondo con i tuoi amati godimenti.

Adesso, ormai vecchio te ne torni pentito,

come se bastasse cambiarsi un miserabile vestito.

Pure ti chiedi perché non accetto il tuo invito!!!

Non meriti neanche un minuto della mia vita

che allora hai scartato,

ormai non fai parte del casting di questo film

che ormai è stato girato.

Quindi urla, urla, urla forte che non ti sento,

sono solo parole portate via dal vento…