Poesie
Vieni e portami al salvamento
Vieni e portami al salvamento
vieni e vedi la mia prova vera
vieni a l’incudine, d’Amore il perno
vieni al mi’ cuor, e tu martel di tal fera.
E quand’anche l’Operaio ti lasci
e non brande il tuo candido viso
il colpito è ancor piega e tu nasci
in quel cuneo or di gioia or di riso.
Ma la disfida è ben ardua ed ingente
giacché ‘l solco scavato è importante
e non può stare in un sol corpo o mente.
Ciò mi porta a una scelta tra tante
una sola tra una plura ch’ ‘on vale
quanto Te, tu sei meta e io errante.
Una goccia di silenzio
Una goccia di silenzio
in un mare di rumore.
È ciò che tale pioggia
porta quivi con l’ardore
da scuoter la mia perla
ora un fil più saggia.
È ‘l mare che con l’onda
ti smuove anche nolente;
è ‘l Sole che impaziente
sul colle scalpita, e ridonda
di una luce or più forte
che s’eleva ben splendente.
Così dentro ‘l mio loco
agisce la favella:
nel mio lago oscuro e fioco
ella albeggia, lieve e snella
da corromper la Perfidia e ‘l mio Male a poco a poco.
La Perfidia
Si muove ‘n mente che la serpe ha invidia
lo spettro funesto che meco avanza
che dona inganno, tranello e arroganza
e ‘ntelletto in auge, sol la Perfidia.
La Falce rivale e nemesi amica
La teme che ‘l Bianco schiva la fiera
l’ombra letale che a nera barriera
avvince il cuor, spento da un’era antica.
Co’ ella la man divien zampa et artiglio
co’ lei li capelli son folta criniera
co’ essa ‘l bel viso ha un sinistro cipiglio.
Or che silente tu fosti una fera,
ortica che prima fu stata un bel giglio,
vuoi esser del Bene la spene più mera?