IL MARE A QUADRETTI
Basso e profondo
anela le Alpi
pretende il sorriso
di giovane e vecchio
soltanto il riflesso
un mare di Giugno
rosso e sincero
regala emozioni d’aureo e d’argento
Un verde sicuro
senza incertezze
caparbio e sincero
apprezza i contorni
e ritagliando le onde.
TELA D’AUTORE
Dipingi la tela
con fare sicuro
di uomo e di donna
l’anima si specchia
si rompon catene
si infilza la gioia
non amareggiarti del viso sinistro
soccorri la vita
farfalle di emozioni
crea e trasforma
plasma e modella
la grande Signora…
AMICO FEDELE
Rincorri la vita
porti l’amore
ci onori di Te
rispecchi i tuoi valori
Ami
e ami ancora
non adori i falsi Dei
ma crei sostanza
e spesso tanta creanza
rispecchi i tuoi valori
ricordi di un tempo lontano.
Blu Cobalto
(dedicato a Elena Macchiorlatti)
Un incontro di emozioni ha guidato il tuo viaggio
come il Sole
ha colorato il Tuo viso
cosi la porpora ha macchiato la Tua anima
Esisteva un tempo in cui sognavi
con candide stelle e in acque cobalto
Come poeta
un Dio sovrano intesse la tela
anela preghiera riserva timore
In acque quieti cimenta il tuo travaglio
la forza di donna crea legame
E ridesta amore
Se il tuo cuore si aprisse
Racconterebbe il coraggio di madre
Che è stata anche figlia.
NEL CUORE DELL’ANIMA
Se il mio cuore potesse parlare
Ti racconterebbe la storia della mia vita
luci ed ombre di un triste destino
di una trama tessuta di sangue e d’amore alla ricerca del tuo volto
Se il coraggio potesse parlare
urlerebbe il tuo nome…
così forte ma forte che le montagne si aprirebbero e il Cielo cadrebbe con tutta la Sua gloriosa maestà
e anche se lontano…
l ‘anima mia anelerebbe a Te amore Mio…
la dove un alito di vento sarebbe la sensazione di una carezza mai data e desiderata…
di quello che non è
e forse non sarà mai…
o che forse è già in parte stato…
ma che… in questo istante pervade ogni fibra del mio cuore creando spasmi di dolore e di infinite attese
che restano nel ricordo… il più bello dei sogni…
A Te che ridesti sensazioni mai dome il mio spirito e l’animo mio
si dona.
UN DELICATO ADDIO
Il mio sorriso si fa cupo
trasforma il mio viso in pianto
non anelo la gioia ma reclamo la vita
ho incontrato un’ Angelo
non l ‘ho riconosciuto
di spine e di porpora il tuo viaggio
non ricordo il messaggio
ma soltanto il coraggio.
Il tuo viaggio
Triste e sola vagavi
in aride contese e in rocce scoscese
l’onda in tempesta ribolla
avevi fermezza e dolce carezza
mendace giocavi con fare soave
tu rosa d’Autunno assopita di sonno rapita
con il cuore pregavi e con l’anima
anelavi.
Adoro la sposa
che in bianco si desta
rigetta certezza e cerca purezza
La ammalia il destino
rinuncia alla prosa ma di cuor si riposa.
NUOVI CIELI
(a Viola…)
Cara amica,
ti aspetterò per volare in alto con Te
oltre questo Cielo
oltre le nuvole
oltre questa nostra iniquità’
che ci appesantisce…
Scopriremo nuove vette
e tenere carezze
in candide emozioni
Cara amica mia,
non correre via da me
non andare lontano.
Vorrei che la mia anima,
con tutta la sua essenza
sapesse trovare le forze
per indagare nelle profondità
della mia esistenza e nel mio cuore,
per farti partecipe del mio amore
La preghiera di Bruno
(dedicato a Sollazzo Antonio Bruno, sopravvissuto al campo di prigionia di Dachau)
Chiuso in questo corpo,
vedo la mia vanità svanire …
Umiliato e deriso da questo sciocco mondo,
sono nudo, non ho più nulla a cui aggrapparmi
Nel menefreghismo che imperversa,
faccio la mia preghiera a questo tempo e
a voi tutti, attori inconsapevoli di questo gioco.
Una notte buia,
fatta di ansia e di timore…
Una maledetta notte in cui,
una madre benedice Dio per la malattia di suo figlio
Un figlio storpio che non rischia di essere portato via.
Litiga con il Cielo per la mia salute,
perché sono sano e sono forte e adesso mi hanno preso,
fatto salire su questo carro che vola nei binari della Storia,
giocando con la memoria degli uomini che spesso è cosi flebile..
Adesso sono qui su questo treno,
immerso in un odore nauseabondo di piscio e vomito
un Oceano di silenzio mi accompagna,
rotto solo da un flebile fruscio…L’aria che passa attraverso le fessure delle tavole che
tengono insieme il vagone in cui sono prigioniero.
La debole carezza di questo filo d’aria, mi accompagna e mi avvolge
Non saprei dire se è frutto di vanità umana o
solo di sogni loquaci di un bimbo,
tuttavia la mia mente vola,
il mio spirito è lontano prende vita propria …
sto vagando per i campi circondato da fiori…
Gli steli sembrano morbide palline e il mio giocare ne disperde i petali.
Siamo un vapore !!!
Così come lo è il fumo denso di questa locomotiva…
Ti prego mio Dio, non fermare questo treno, lascia che il nostro dolore sia di
esempio, perché non capiti più
Sono vapore… ma presto saprò essere vita !!
Luca Stecchi
(Dicembre 2018)