Poesie
Dolce solitudine
Essere soli è vivere nel nulla
è non avere qualcuno
che ti dica grazie, per favore,
buon giorno, buon pranzo,
nessuno che ti dica una frase
che ridia un bagliore
al tuo volto lacerato
dalle mille delusioni
per avere cercato ogni volta amore.
Essere soli è vivere
su un’isola deserta
dove il sole annerisce
il tuo volto senza macchia
e dove la neve imbianca
la tua pelle di umana bellezza.
Oceano
Nell’oceano immenso della mia vita
Ognuno mi passa accanto
Come un’onda smarrita.
Che non trovando il suo posto,
si infrange contro le altre
perdendo anche quel poco
di forza e di vigore
e lentamente raggiunge la riva
con la stanchezza di un’onda sfinita.
Dialogo tra terra e cielo
Io osservo davanti a me e, con entusiasmo e commozione,
vedo il mare congiunto al cielo, firmato da un manto di luci
piccole, tremolanti, tante più grandi e splendenti,
a fissarle sembrano tutte che danzino e cantino,
avvolte tutte da una luce d’argento.
Io, innamorata e confusa da questa immagine
domando loro, come il Poeta domanda alla luna:
“ Che fate belle fanciulle? Che fate altere e dignitose signore?
Che fate travolgenti e vivaci pargoli
Che accarezzate il cielo con sfere lucenti?”
Bianchi e trasparenti veli appannano
parti di cielo , mentre altre, rimangono nude e vergini,
mostrando tutti i loro splendenti petali argentati e tremolanti,
sembrano piccoli fari che illuminano tutto quel cielo notturno
di una estate ancora calda, ma che volge alla fine.
Ma la più grande e la più lucente mi osserva
E con simpatia mi strizza l’occhio più volte,
sembra quasi voglia chiedermi:
“sono la più bella? la più grande? sembro una regina”?
E io con affetto e dolcezza rispondo:
“tu sei una regina che, dall’alto, guardi i tuoi tanti spasimanti
e sono sicura che sceglierai come principe, quel cocchiere
che con il suo grande carro, ti porterà ovunque tu vorrai”.
Il Ricordo
Il dolce proferir parola sveglia i cuori e incita le menti,
il buon operar porta sollievo, dona bene a chi non ne ha,
gli entrambi agir si trasmettono con i ricordi e incitano le genti
a progredir nel sempre movimentato nostro vivere
dove il tempo la fa da padrone e spinge tutti ad andare avanti,
e senza chiedere permesso, ci conduce dove a lui pare.
Mostra lucciole per lanterne, prende a calci nel sedere,
una volta ci accontenta e tante cose porta in dono
ma, repentino, cambia umore, e all’improvviso, a terra ci troviamo;
ma è già pronto a farci altre sorprese, ore liete sono pronte
tutte per noi, per festeggiare un evento in allegra compagnia.
L’indomani insieme siamo, ma per assistere alle esequie di un compare.
Alti e bassi, belli e brutti i momenti sono questi,
tutti pronti, in fila o in compagnia gli eventi sfilano, ci prendono
e noi, sempre pronti e senza fiatare, li vediamo, li viviamo ,
li aspettiamo come fine dei giorni a noi riposti senza scampo.
Solo il dolce proferir rimane nei cuori di chi resta
solo un’opera buona, fatta in vita dall’estinto, rimane
a chi è in attesa che il momento arrivi, ancora
a designare il prossimo che, come gli altri ,in vita ricorderanno
per il dolce dire e il buon operare, poi è il tempo che tutto fa.
Dolce nostalgia
Quando una dolce ed insistente nostalgia per il lontano paese nativo
stringe forte il cuore, basta guardare la luna, il sole e pregare.
Sono tre gesti naturali, belli e universali che avvicinano le lontananze,
placano i cuori e i nuovi luoghi di vita appaiono nuovi paradisi,
tutti pronti da scoprire, amare, benedire e custodire.
In quei momenti, nelle chiare notti, si leva lo sguardo in alto
e si guarda la Luna, la si ammira nel cielo trapuntato di stelle,
il cuore si placa e sembra proprio di stare nel posto caro e lontano.
Così anche di giorno, camminando, o affacciati alle finestre
o ogni dove, si vede quella luce che tutto tocca, infuoca, abbellisce
e riscalda; è lo splendido Sole che da sempre e ovunque ,
nutre, dà colore e vita ad ogni cosa, proprio come in quel caro paese distante.
Quante volte, il sentire i rintocchi di campane che invitano a pregare
l’ Unico Dio che tutti accoglie, ama e perdona,
addolcisce quei momenti , e tra i banchi di una chiesa nuova e diversa,
tra un rosario e una preghiera, sembra proprio di stare in quelle non dimenticate e care.
Ovunque , in tutti i cinque continenti , la stessa Luna , lo stesso Sole e lo stesso Dio,
Illumina, riscalda ,unisce e consola le menti e i cuori di tutti, uomini e donne
senza distinzione di colore e di lingua, di poveri e ricchi, di buoni e cattivi.
Vulcano
E’ il vento che sfiora, che spazza e pulisce
è il sole che riscalda, nutre e rinforza,
è il mare, la salsedine che profuma
e investe tutto il paesaggio stellato,
assolato, indorato, e il mare azzurro o verde
affascina e incanta la vista e il cuore.
Il paesaggio magico, sprigiona e libera
le nostre emozioni, i nostri cuori si aprono
al tutto, è un vulcano la nostra anima,
piena di sentimenti forti di amore, di pace di gioia,
e la grande voglia di esprimerli ed urlarli
ci fa tornare bambini, liberandoci
da pregiudizi e timori, legami inutili e dannosi.
Liberiamo il vulcano che è in noi
e tutto sarà più dolce, più sincero e gioioso.