Amato Maria BernabeiNato a Secinaro (AQ) il 25 Maggio 1945

Di origini abruzzesi, Amato Maria Bernabei vive e lavora a Vigonza (PD). Già noto negli ambienti musicali e letterari della città di Chieti agli inizi degli Anni ‘70, ha continuato la sua attività letteraria, sia come docente in vari Istituti della Provincia di Padova, sia con una numerosa produzione di poesie, poemetti ed altri scritti per lo più di carattere didattico, fino a sfociare nella composizione di un originalissimo dramma in versi in due atti, L’Inganno, su commissione di un musicista contemporaneo, opera alla quale avrebbero fatto seguito, circa un decennio dopo, la scrittura di una seconda, singolare opera teatrale, Il Ragno, la stesura del dramma sacro Passio, intraprendente rilettura triclavia della Passione di Cristo, in terzine dantesche, edito nel 2014 dalla Valentina Editrice di Padova, del poema epico-drammatico Mythos (diecimila versi), pubblicato nel 2006 dalla Marsilio Editori di Venezia, ancora in terza rima, nonché del poema inedito in ottave (oltre 3000 versi) L’Infinito piatto, un’aspra satira di costume riferita ai nostri tempi. Nel 1990 per la Vecchio Faggio di Chieti era apparso il florilegio L’errore del tempo, che si fregia della prefazione di Elio Pecora e che reca nelle note introduttive una breve, qualificante sinopsi del grande scrittore brasiliano Jorge Amado, mentre nel 1998 la Libroitaliano di Ragusa aveva stampato la raccolta di poesie d’amore Dove declina il sole. Nel Settembre del 2011 l’Editore Arduino Sacco di Roma ha dato alle stampe il saggio “O Dante o Benigni”, in cui si denunciano le gravi lacune del comico toscano in materia dantesca e la rovinosa tendenza della civiltà dei mass media a creare miti falsi e deleteri.

Laureatosi in Lettere a pieni voti, discutendo una tesi sullo sviluppo della personalità nell’età evolutiva con il Chiarissimo prof. Mario Bertini, dell’Università Cattolica di Roma, tuttora affianca, alla menzionata primaria attività, una serie di impegni e di studi in interessanti branche della psicologia, quali, ad esempio, le recenti teorie della Programmazione Neurolinguistica (PNL) e l’ipnosi ericksoniana, che applica talvolta all’apprendimento scolastico e che gli hanno permesso di farsi apprezzare come formatore aziendale.

Si occupa anche di altri settori, come quello musicale, curato soprattutto nella sfera della creatività attraverso tecnologie avanzate. Presidente di giurie in festival nazionali di musica leggera, è stato egli stesso apprezzato esecutore di musica jazz-latinoamericana.

Ha collaborato infine alla realizzazione di spettacoli radiotelevisivi come ideatore, direttore artistico, critico e autore di testi.

È stato Assessore alla Cultura, Pubblica Istruzione e Politiche Giovanili nel Comune di Vigonza (PD) negli anni 1999-2002 e successivamente Consigliere Comunale dal 2002 al 2007.

Del poema Mythos Giorgio Bàrberi Squarotti ha scritto: “Un’opera di poesia originale e autenticamente inventiva… Una straordinaria impresa poetica e filologica… con tutto il rigore degli avvenimenti e dei personaggi e con la reinvenzione dei canti, secondo l’uso della Commedia, in terzine perfette… La grandiosità di Mythos non ha pari”.

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Massimo Cacciari si è così pronunciato: “…Ricevo il suo impressionante volume e lo apro con “timore e tremore”. Opere che sembrano venire da altri mondi, più ancora che da altri tempi! Un ciclo da Apollonio o da Ovidio! Questa così diretta e “clamorosa” inattualità desta davvero ammirazione. E spero la sua fatica sia riconosciuta come merita. Da parte mia, ne parlerò ovunquepossibile”.

Armando Balduino: “Bernabei ha scritto un libro che contiene pagine di autentica poesia”.