Supramonte

Stradine impervie
tra verdi rovi di rocce imponenti conducono al monte Su Biu

di muschio il manto colore
di argento le gocce di pura rugiada

le distese di alberi aperti a cascata
aguzzi e raccolti nell’alto di verdissimi boschi aprono viali stretti
ricchi di chicchi di piccoli fiori
tondi dal giallo al rosso colore

sono i rigogliosi agrifogli, ginepri e cipressi
inebriano la foresta di antichi profumi

il volo di aquile indisturbate
nidifica
in attimi di meraviglioso stupore

E’natura selvaggia
segreti di un’isola nell’isola

orizzonti nel cielo di mille colori

l’aria fresca accarezza narici
pronte ad accogliere il vento respiro di vita

tortuosi sentieri spalancano grotte battute da orme di uomini dell’antico lavoro

Acqua fresca del monte
scorre impetuosa nelle sorgenti di luce
della notte buia

nel cammino tra le dita si fermano gemme che brillano al sole
luccicano di marmo granitico

nelle zolle di terra nera e umida
germogliano orchidee selvatiche
di neve il bianco colore
riflettono la luce del sole tra i folti rami il bagliore incantato

Nel paradiso di questa storia il tempo scorre lento
Quando nell’oscurità il monte raccoglie bellezze
care al mio cuore.

 

 

 

Storia di un minatore

 E ’storia
il canto di un giovane minatore
che tra il nero e zolfo carbone  ha acceso le cave in miniere di luce d’oro

Fuochi accesi davanti ai suoi occhi han lavato con duro lavoro
quella nube che di luce rinfranca le membra affaticate e stanche
di chi a suo fianco gronda ancora sudore

è la storia di un minatore che ha fatto della sua vita una miniera di gemme preziose

Occhi neri del suo lavoro si sono tinti di verde colore come il mare nel giorno del suo mattino
timida goccia del tempo di vita brillante, lucente prezioso diamante nel suo cammino

forte e sicuro ha abbracciato il futuro

con mani tese alla sorgente d’amore
ha lavato fatica e dolore dei fratelli suoi

L’uomo della miniera per la famiglia
regala nel tempo quel suono d’amore
che come dono prezioso ha piantato nel cuore

Duro e severo dolcezza infinita
mani hanno colto il germoglio di un fiore di bianco candore

Uomo della miniera in questa storia i tuoi occhi brillano
alla luce di un giglio che racconta il tuo nome.

 

 

 

Sa Ramadura “L’Infiorata”

Palpiti di cuore accendono gote rosse
petali di rose riempiono ceste di intrecci d’amore

nel cielo spiccano il volo
come rondini volteggiano in un manto di mille colori

melodiche note evocano danze
battute d’amore pulsano nelle viscere della terra

sguardi cercano calore
con movimenti sincronici sprizzano rosso porpora
scuotono membra di marmo granitico scolpite da tecniche  di vite vissute

Attonita afferro petali di rose
stretti in pugni chiusi tra dita che profumano di menta selvatica

l’attesa scava rughe profonde come radici di quercia

nel ricordo avvezzo il passaggio del Santo
su un tappeto di fiori

l’atto d’amore ricama vesti di filigrana dorata
incastonata di gioie preziose

al suono delle sirene
l’occhio di fuoco accende il mare
di gocce dure scalfite nei volti della gente nostra

oltre il tramonto umori scivolano sulle gote bagnate
nel ricordo di un gesto agognato che apre le porte del paradiso.