LA SPADA DEI GIGANTI

PROLOGO

Il monastero era immerso nella penombra.
Le sole luci provenivano da un’unica finestra circolare ornata di vetri colorati e da una quantità infinita di candele votive.
Gianni impiegò un pò di tempo per cominciare a delineare i contorni dell’immensa stanza ottagonale.
Al centro sedeva una assorta figura incanutita che pareva una statua, vestita con sgargianti paramenti sacri.
Il suo accompagnatore lo invitò a sistemarsi su di un vecchio inginocchiatoio.
Gianni sperò che non ci volesse molto…era stanco del viaggio e soprattutto del fatto di non sapere che cosa centrasse lui con tutto questo…
Il vecchio monaco cominciò a parlare:
“Il luogo dove l’umanità vive e che noi chiamiamo Universo non è eterno e neppure infinito.
Ha avuto un inizio e avrà una fine.
Esso deriva da una collisione di due membrane fluttuanti che esistevano nel non-tempo e nel non-spazio.
Da allora è iniziato il tempo e gli esseri che esistevano sulle due membrane hanno condiviso l’immenso spazio dell’universo”
Gianni guardò il vecchio come si può guardare una vecchia zia un po’ rimbecillita, ma non poteva far altro che continuare ad ascoltare…
Avrebbe voluto non essere lì.
“in una membrana vivevano quelli che abbiamo chiamato giganti, che hanno poi popolato il pianeta Terra e qualche satellite lontano…..in un’altra galassia dimorarono quelli che i giganti chiamarono dei e che credevano fossero i loro creatori…”
Gli dei erano più antichi e capaci dei giganti, e scoprirono ben presto come viaggiare nel cosmo.
Considerarono i giganti creature inferiori e sottomettibili, utili ai loro scopi di sopravvivenza. ed alimentarono credenze, superstizioni e religioni.
Ma entrambe le razze consciamente o meno anelavano al ritorno al non spazio e non tempo…la dimora primordiale…senza sapere come fare…..
Esiste una antica leggenda che narra di un duello…fra il campione dei giganti e quello degli dei…la razza vincente ritornerà nell’estasi del non tempo, quella perdente rimarrà confinata nell’Universo fino a quando esso si consumerà…”
Gianni si chiese se il vecchio avesse mai visto un gigante.. ma di che stava parlando?
Il vecchio gli lesse nel pensiero….
“noi uomini siamo i discendenti dei giganti….siamo noi che dovremo combattere…e che tu ci creda o no se tu il nostro campione!
Ora Gianni ne era sicuro…il vecchio era semplicemente pazzo..