Nel parlare al mio cuore

Una notte, chiesi alla luna di poterle parlare,

avrei voluto raccontarle di te,

di quanto tu sia importante

e dell’amore che nutro per te.

Lei però, non rispose,

era troppo impegnata per ascoltare,

allora rivolsi le mie parole

ad una stella lucente,

la più splendente,

e fra tutte, la chiamai per parlare di te.

Avrei voluto narrarle una storia che dice di te,

della bellezza che ti appartiene,

delle emozioni che sai suscitare

nel cuore di tutti e al mio.

Anche lei però non rispose,

si voltò senza neppure curarsi di me,

allora chiesi a me stesso

il perché nessuno volesse ascoltare.

Per un attimo rimasi confuso,

allora decisi di aprirmi al mio cuore.

Sentii un palpito salire potente,

venire dal petto e poi su, lungo la gola,

interessato ad ascoltare le mie poche parole,

e così, mi feci coraggio e raccontai tutto di te.

Allora mi chiese chi eri, e cosa sentissi per te,

volle sapere tutto, ogni cosa di te,

dei tuoi occhi lucenti che sanno brillare

e ho raccontato anche del tuo dolce sorriso.

Ho cercato di fargli capire

quale sia il sentimento che io provo per te,

tutte quelle emozioni che sai suscitare

anche solamente a guardarti,

lui seppe ascoltare, e ad un tratto,

mi accorsi che era già innamorato di te.


Il volto dei pensieri

Lui era già deciso ad andare per partire da qui,

andarsene via e fuggire da un ricordo passato.

Lasciare solo una lettera scritta di getto, senza pensare

e spalancare una finestra che ne ostruiva i pensieri.

Voleva guardare, quel giorno, la pioggia battente,

e camminare nel bosco su sentieri segnati dal tempo.

Rimanere sorpreso davanti ad un fiore appena sbocciato

e rivolgere lo sguardo laggiù, sull’acqua del lago.

Fermarsi a sentire anche il vento che sibila intorno,

e cercare con gli occhi colori di barche capovolte sull’arenile.

Ma poi si è voltato di scatto per guardare dietro di se

e ha visto il tuo volto sul muro, ritratto in un dipinto datato.

Così non ha più trovato quel coraggio per andar via,

allora guardandosi intorno ha preso un foglio ingiallito dal tempo.

Avrebbe voluto scarabocchiare sopra solo alcune parole

che avessero un senso compiuto da indirizzare al tuo cuore.

Le ha scritte con impeto e slancio, ma poi ha accartocciato quel foglio,

la pioggia nel frattempo quel giorno batteva forte sulle grondaie.

Lui all’improvviso si è alzato e ha spalancato quella dannata finestra,

e lo ha fatto solo per sentire nuove fragranze portate da quel temporale.

Per poter riconoscere tra gli odori nell’aria anche il profumo, quello di te,

così forte, così lancinante, portato indietro da dolci ricordi e dal vento.

Ad un tratto, così come era iniziato ha smesso di piovere e il cielo si è aperto,

finalmente un raggio di sole si è fatto coraggio ed è uscito trafiggendo le nubi.

Egli allora si è distratto a fissare quel virtuosismo nel volo di tante farfalle,

e a rivolger lo sguardo alle foglie arruffate e dall’ aspetto confuso dal vento.

Si è voltato di nuovo di scatto e ha diretto ancora lo sguardo verso quel lago

dove un vento impietoso sembrava provare piacere ad aggrottarne le onde.

D’un tratto però, solo un attimo dopo, senza preannuncio quel vento è calato,

allora fulmineo e del tutto inatteso… è arrivato dolce il ricordo di te.