La tua ombra
Serra un filo asciutto
le palpebre arrese, fisse.
Lascia lesto quindi la morsa
e distendi la vista lunga.
Guarda, collassa, lì si perde
quel buio di lume appassito:
già eccolo dritto reciso
da luce.
Nuvole
Ogni mancanza colmata
dietro ha l’altra latente
che taci. Una prossima
urgenza ad attenderti.
Rammenterà ch’è restata
per farti consapevole
che non é la completezza
una gioia alla volta.
Ma un cielo veloce di
nubi aggrappate che
si premono e muovono
e scambiano il posto.
Agorà
Un punto nel centro,
attorno silenzio.
Fermo in quel mezzo
e lasciati fare.
Le braccia aperte,
respira, disteso.
Adesso slacciato
non ti ignorare.
Di vita ce nè da
stringersi addosso.