Tremore
Quando, sveglia la notte, aspettavi,
ai soffi del cuore attenta,
le emozioni scolorite
nel dubbio di altre passioni,
tremava il buio,
in te inappagato desiderio.
Solo un cumulo d’ombra
adesso,
dove la parola piange muta.
Rimorso
Ho percorso vie viscide
porta degl’inferi,
avido ho tracannato una lussuria
golosa di stanchi vizi.
Colpo su colpo
indifferente il tempo si inabissa.
Eri luce e ti ho spento,
spietato, per carne di fango.
Ora so dolore di uomo,
tortura perenne.