Guarda, bambina d’un’anima antica,
guarda l’acqua che ha plasmato
Le iridi del tuo sentire
Ascolta la scintilla
Ti parla ogni cosa
È già in te e
Attraverso, come cristallo, vedrai…


 

Non importa. Non importa se non provi per me quello che provo io. Vorrei solo farti provare la stessa sensazione. Quella sensazione di infinito che toglie il respiro ad ogni battito di ciglia. Ma non te lo so spiegare. Come si spiega l’amore?
Certe poesie non hanno parole.
È un’ispirazione che sfugge, le parole scappano e quando provo a cercarle, non le trovo più, come dune del deserto che si fanno rincorrere dal vento e cambiano senza sosta, senza speranza di poterle rimettere com’erano.
Ti vorrei raccontare ogni pensiero. Ogni frammento di emozione. Eppure ora c’è, ora già è lontana, tornerà. Torna sempre. Ma tu raccontameli, i tuoi pensieri, perché voglio viverli attraverso il suono delle tue parole che mi portano in luoghi lontani, volando su ali di vento.
Tutto poi è così difficile là fuori, eppure il cuore dice “sì, fregatene.”
Il cuore se ne fotte delle convenzioni del mondo, di quello che direbbe la gente, di quello che il giorno vedrebbe, quando sorge il sole.
Il cuore, che parla con l’anima in un dialogo eterno, dice che questa vita ci è data per vivere ciò che sentiamo e non ci sono regole e schemi che possano fermare l’amore.
Nel loro dialogo eterno, cuore e anima parlano di giorni… giorni leggeri, giorni pigri a guardare i granelli di polvere fluttuare nell’aria e disegnare caleidoscopi iridescenti negli spiragli di raggi dorati che filtrano dalla finestra in una mattina di primavera.
Parlano di notti rosse a fare l’amore e non pensare al mondo fuori dalla porta.
Parlano di risate che risuonano nella stanza e discorsi che si perdono nel tempo, di sere immerse in luci soffuse che vorremmo non finissero mai perché il tempo lo vogliamo fermare davvero.
Parlano di estati piene di profumi, di avventure e di sguardi tra la gente.
Parlano di sogni che mi sveglio all’improvviso e ti racconto tutto d’un fiato prima di dimenticarmeli.
Parlano di ricordi da costruire perché c’è ancora tanto tempo e tante ore da vivere e condividere.
Parlano di computer spenti perché non serviranno più se ti volessi dire qualcosa di importante, perché saresti lì con me.
Parlano di tempo da prenderci per fare quello che vogliamo, tempo da perdere, tempo da dedicare a noi o per stare da soli.
Il cuore e l’anima, nel loro dialogo infinito, parlano di tutto, di quello che siamo, di quello che saremmo, di quello che potremmo essere se solo io fossi ciò che non sono o se tu volessi provare ad essere ciò che non credi di essere, o, almeno, solo a considerare che forse qualcosa esiste già, appena fuori dalla porta, appena dietro l’angolo che non hai ancora svoltato, dietro quella convinzione che non hai smontato, dietro quella paura che non hai affrontato.


 

Dorme lui
Lieve e profondo
Il suo respiro profuma
Di fiori d’arancio e biscotti al burro
Morbide onde e dorati bagliori
Arruffati sul cuscino giocano
A nascondere e poi rivelare
Casualmente angoli e prospettive
Di quel viso inafferrabile
Le sue labbra, mute
Mi raccontano di baci
Socchiusi, dischiusi, lontani,
Velluto prezioso, dorato
Ma velato, non ancora nato
È presto, c’è tempo
“Hai sempre fretta- mi dico- lo sai”
Ma al mio cuore
Qualcosa
È già svelato
Una profezia
Una sensazione
Una speranza
Solo il tempo dirà se
È verità
Nel frattempo, c’è tempo
Con fede, arriverà
Lunghe ciglia curve, castane
Leggeri solchi intessuti sulla trama
Della sua pelle voluttuosa
Celano occhi scuri
Pozzi profondi
Grotte inarrivabili
Bisogna esser coraggiosi
Per raggiungere quell’acqua
Oscura e cristallina
Cuore spaventato
Essenza d’anima divina
Anima antica
Eppure,
Sempre
Bambina