Viaggio tra le giostre di una mente impazzita

Era  capodanno, mi ricordo ora, come fosse allora.

Alle 17 aspettavo con mia moglie, che il medico  chiamasse,  mi doveva parlare.

Arrivò dopo circa 15 minuti, senza fronzoli ci invitò ad entrare nel suo studio ed a sedere.                                      -Allora, dobbiamo decidere una cosa che ho già deciso..  – disse.

-I globuli bianchi sono 129 di cui 40 neutrofili e gli 89 linfociti, hanno il citomegalovirus!

Rimasi basito, sapevo della aplasia, ma che si fosse attivato il citomegalovirus era una novità pessima.

-Dottore mi pare che ci sia poco da decidere – dissi-…mi deve ricoverare!?

-Si la devo!..ma ..non abbiamo spazio da noi, ho disposto che vada a Malattie Infettive…

– La faccio accompagnare dalla infermiera e poi ci vediamo tra due giorni che faccio la notte cosi faccio un salto da lei con calma..

C’erano i tossici in quel reparto e venivano curate patologie, malattie strane e poco conosciute nonché  infettive, per cui mi raccomandarono di non uscire di stanza per alcun motivo.

Prima di cena, mi portarono delle compresse da prendere, un fungicida, .. lo presi senza indugio e mi preparai poi per il Foscavir, che invece sapevo mi avrebbe fatto male.

Il Foscavir, mi teneva impegnato perché dovevo bere molto pisciare  lo stesso, per cui quando me lo tolsero a fine dose ne fui contento.

Erano quasi le due di notte…Improvvisamene mi prese un gran sonno e caddi quasi sul cuscino.

Era caldo e la sabbia sembrava una piastra pronta per sigillare la carne da cuocere, il cielo era di un azzurro cosi intenso che non ricordavo di averlo mai visto prima e sullo sfondo i picchi solitari della death valley mostravano tutta la loro bellezza.

Ero li in quell’ambiente da film western (leggero sottofondo musicale morricone), ma solo e senza meta, gli odori ed il calore mi prendevano, rapivano i miei sensi che ne risultavano storditi e improvvisamente mi sembrava di galleggiare, soffiato da chissà  quale brezza. (fine musica)

Il timore di essere troppo solo mi prese, quando lo sbuffo  improvviso ed inaspettato  di un treno mi fece voltare e una angoscia profonda mi avvolse.

Un senso di terrore mi prese alla gola, quando vidi persone che urlanti ..venivano verso di me. Avevano nelle mani bastoni e falcetti, sentivo il loro odore sgradevole , una  puzza che induceva a conati di vomito.

Il terrore mi paralizzava, cercavo di fuggire ma non potevo sottrarmi,.. ero quasi a loro portata,… sentivo le  unghie taglienti che mi sfioravano e cercavano la camicia per bloccarmi,…  all’improvviso un altro sbuffo e una vampata di aria calda, sali dalle griglie di ferro della metropolitana

A Manhattan la V strada era popolata di gente e i bambini, tanti  bambini, giocavano a lasciarsi scendere dal corrimano di marmo consunto e lucido che ricoprivano i muretti di mattoni  rossi delle scalinate.

Facevano un baccano infernale, ma bello che rendeva serena l’aria. Il traffico era pesante, (traffico rumore clacson) un sacco di auto e pullman, stava per calare il sole e file di persone camminavano svelte.

Un bambino si lanciò dalla scalinata seduto all’indietro sul corrimano lucido ed una volta presa velocita, alla fine del marmo si lanciò  andando oltre , sembrava volasse , e volava  in una sorta di rallenty.. lo seguivo  con gli occhi attaccati ai suoi.

Volavo anch’io , eravamo vicini, la punta del mio naso stava toccando la punta del suo..un camion (rumore della frenata)…..un rumore sordo, uno scizzo caldo di materia viva ..e poi l’odore acre della gomma di un pneumatico e dell’asfalto surriscaldato.

Mi ritrassi inorridito …… mi accorsi di essere dentro un incubo assurdo…. ma la vista della finestra illuminata dal sole della domenica mi rassereno`, ero sveglio ,  a casa. Le campane suonavano a distesa , (campane a distesa) la citta` era luminosa, le cupole la rendevano regale ed il profumo dell’aria della primavera dopo una pioggia, dilatava le narici.

Chiusi gli occhi per godere di quella pace e stirare le braccia e la schiena, ma …un altro bimbo stava andando veloce sullo scivolo e stava per staccarsi  dal marmo di prima, ….misi le mani sul volto e mi girai di scatto, volevo gridare, ..e le campane ricomparvero come per  una magia(campane a distesa).

Fermai la  mente ….. e compresi che pendolavo tra Manhattan coi bimbi e le ruote di gomma dei camion, con gli occhi chiusi, ed il mondo reale, casa mia col sole di primavera, con gli occhi aperti

-Non mi devo addormentare- pensai, devo rimanere con gli occhi aperti …

Facevo questi pensieri, quando da dietro la porta sentii parlare sottovoce delle persone, (bisbiglio) erano mia moglie e mio figlio, parlavano fitto tra loro, come erano usi fare a casa, lasciai la finestra e mi condussi alla porta e la aprii.

Non cera nessuno, anzi no, ora stavano parlando dalla stanza  da bagno.

Chiusi la porta dell’anticamera ed aprii il bagno, ma  non c’era nessuno, vuoto!

Eppure li sentivo… da un orecchio sentivo le campane a distesa(campane a distesa), e dall’altro sentivo il bisbiglio(bisbiglio)  chiaro di loro due.

Mi sedetti sul letto, confuso, cercando di capire e capirmi..   cercavo di non chiudere gli occhi, perche dal buio emergevano i bimbi …e gli uomini puzzolenti del deserto,.. frugavo nei pensieri….

– Stai bene?

Una mano mi scosse la spalla e mi girai di scatto.

Aprii gli occhi, la luce del neon che stava sopra il letto mi acceco`, un mal di testa profondo mi diede una botta  e l’ago della flebo che l’infermiere mi aveva collegato, inizio` a far fluire quel liquido freddo attraverso le vene e realizzai che stavolta ero in me, sveglio sul serio.

Guardai, l’infermiere, e gli chiesi che ora fosse, mi rispose le 5 del mattino, ora della seconda dose di Foscavir.

I colori, la fascia arancione che correva tutto attorno la stanza, era talmente forte che non riuscivo quasi a sostenerla con lo sguardo.

Subito sotto, c’era una seconda fascia, di un celeste pieno..,

Ci posai lo sguardo per riposare gli occhi, ma con terrore vidi andare su  di essa, come in un film, le cose terribili che avevo vissuto poco  prima!

Ero nel set di un film horror, proiettato in 3d nella fascia blu della mia camera…ed io ne ero attore involontario.

Il linfoma, pensai, aveva invaso il cervello ed ora stavo impazzendo, vedendo cose che non avrei nemmeno potuto immaginare, sentivo discorsi che non conoscevo ed ora vivevo la realta`  piu’ probabile…

– A meta`, sospeso tra allucinazione e vero!!!

Presi il braccio di Giuseppe… si girò di scatto, mi  disse:- Cos’hai!? Ti senti poco bene?

-Vedo ..sento… e vivo ..incubi! Anche adesso, parlo con te, ma la sotto ci sono cose orrende..

Si chinò, mi prese il polso e mi disse

– Tranquillo, sono le allucinazioni del Voriconazolo … effetti collaterali …. alcune sostanze passano le protezioni che il cervello pone a sua sicurezza e da la dentro ti fanno vivere una realtà che…insomma quello che vedi poi!

-Ed allora, che faccio?

-Cerca di stare tranquillo, lo dico al medico di guardia e ti faccio sapere…casomai domani vedono se ti possono sospendere o cambiare farmaco….intanto stai tranquillo, mi raccomando.

 

Ed usci, tra poco avrebbe cambiato il turno.