Poesie
Goccia di vita
Gocce di vita
Attimi
dal celo cadenti
infaticabili certezze
istanti vissuti
brevi momenti
Le nostre giornate
appese ad un filo
da nostro Signore
predestinate
Ogni ora fluisce
come goccia nel mare
immenso,
il nostro vissuto
nell’eternità infinita
è
una goccia di vita.
Il Viaggio dell’emigrante
Sul treno della speranza riprendo
il dialogo interrotto con la mia vita.
I desideri sopiti escono dalla tomba buia,
vi erano stati rinchiusi dalle delusioni subite.
La vita aveva perduto il suo sapore.
Ogni giro delle ruote è un passo in salita,
una speranza in più per cambiar vita.
Le umiliazioni subite diventano la mia forza.
Pochi vestiti addosso, una sola borsa,
mi porto dietro il mio onore,
lascio la mia terra ed in fondo
un pezzo del mio cuore.
Resta il ricordo dell’infanzia incosciente e felice,
lo sguardo profondo della gente
pronta a viaggiare senza una meta chiara
impressa nella mente.
Nel vagone accanto una bimba ignara piange,
giù nel corridoio uomini in piedi o seduti sul proprio bagaglio,
altri distesi per terra cercano riposo,
a vederli sembrano cumuli di cadaveri.
Sul volto hanno stampato il dolore
di chi accompagna un morto, dietro un funerale.
E’ il passato sepolto, una storia che se ne và.
Il treno lunghissimo, a portarci tutti quasi non ce la fa.
Durante la notte, ciascuno in silenzio
attende l’annuncio della stazione d’arrivo.
Al termine di questo viaggio, in salita,
la mia speranza riprende la vita.
Divento una di tanti, uguale e indistinta,
la storia passata è chiusa, è finita.
Gridarla vorrei, ma a chi e come,
ad un paese che è sordo alla storia.
Terra mia, terra mia! Separarmi da te è impossibile,
ti ho impressa nella mente,
sulle mie mani ho il segno delle tue fatiche,
nei miei occhi le onde, il faro,
nelle mie parole la tua voce.
Puntino e il cerchio
Segnalazione di merito
Il Numero Uno della Poesia Contemporanea Italiana -2015-
Salotto Letterario
Puntino in un cerchio
rannicchiato nella sua virilità
a stento si muove
entro margini circoscritti,
invisibile catena che
lo tiene ancorato
alla paura di saltare.
Allorché si sposta
nelle fiorite alture
dei confini della circonferenza,
canti di libertà inneggia,
non vedendo egli che
muovendosi va
su linee già tracciate.
Caduto nell’oblio,
così imbruttito appare
corre inquieto
come ape all’alveare,
come formica operosa
tira cibo al suo altare,
come lago, palese-mente
quieto in superficie,
tormentato da correnti
sotterranee, sconosciute.
Arriva la Puntessa, cui il creatore
trasfonde la potenza vivificante,
spezza i guinzagli rendendo
palese – mente i confini circoscritti.
Quando Puntino vede la Puntessa,
dalla circonferenza, l’invisibile catena,
decide di saltare e scopre che
al di là del cerchio c’è la vita.
L’ombra dell’inconscio
Nell’ombra tace
la mente emotiva
e illusoriamente
muore l’ inconscio.
Come vestigio di antica civiltà,
come opera di un passato arcaico
attraverso ii conflitti irrisolti
ritorna l’inconscio e parla sottovoce.
Dietro i tuoi “Ti amo”
nascondi le tue paure.
Un istante mi vuoi e
l’istante dopo mi allontani.
Apri l’abisso cosmico intorno a me
ed io precipito in un buco nero
senza inizio né fine
Mi ami, non mi ami,
chi sono io per te
chi tu per me,
cosa siamo insieme.
All’ombra dell’inconscio scorgo
il conflitto ed il connubio
l’amore e l’odio
l’estenuante lotta con te.
Mi svestono le paure di non essere
degna di amore, di restare sola,
di andare.
Alberi frastagliati contornano la mia mente
Nella notte corro
insieme a donne rimaste ingabbiate
nel labirinto della vita ma
l’ombra dell’inconscio parla
Le paure infantili ritornano e poi scompaiono,
ma l’inconscio non dimentica.
Donne e uomini soli
cercano nuove relazioni
in un dialogo tra inconsci
e piove luce sull’ombra dell’inconscio.
Libellula di pace
Mi ritrovo qui
in questo angolo del mondo solo
che non sente più parlare dell’amore
Rannicchiata timidamente
sotto un cielo nudo
avvolta da un barlume di luce
Hanno strappato le stelle dalla corona celeste
per mettere disordine nella pace universale
Come lupo solitario
nella notte ululo
perché non riesco a trattenere il dolore
di questa notte scura che
come un velo nero copre l’umanità.
Come arca arenata
attendo che ci sia
una nuova marea
che porti con sé Noé.
E mi ritrovo qui
a mendicar la pace
come una libellula
che brilla alla luce
come la luna che splende quando è sera
ed il pescator dal mare aperto
al suo porto conduce
Perché io lo so che infondo
non c’è uomo
che in cuor suo non speri
che presto
nello spazio infinito
tra il cielo e la terra
tra il paradiso e l’inferno
torni la pace.
Ci ritroviamo qui
in questo angolo del mondo
a mendicar la luce
noi come libellule,
libellule di pace.
Memorie d’autunno
L’albero
spoglio di ricordi
appassiti
Foglie ballerine
errano sospinte
su morbido suolo
dalla silente
brezza del mattino
A terra gemono
secche, rosse e gialle
di passato profumate
da rugiada accarezzate
Celano memorie
frangenti di sole
in cerca di eternità
Io le rac – col – go
Come piume
leggere
le porto nel cuore
e… son sorrisi
e… son pensieri
e… sono volti
e… sono amici
Vado, con l’autunno in tasca
ed è già primavera
( Imma Schiena )
Inno alla libertà
Nella lotta contro te
che mi schiacci
la mia amata è il premio
sigillo d’amore
vessillo per i popoli
Libertà non è tua, non è mia
Più mi opprimi
più si espande il mio spirito.
Puoi stringermi forte,
Oppressione,
puoi limitarmi il movimento
puoi sfruttare il mio corpo,
ma non potrai essere padrone
della mia mente, dei miei pensieri.
Prendi tutto di me, ma non avrai me
Tu che mi hai colpito la guancia destra
colpisci anche l’altra
Perdendo in tal modo ignobile la vita, io la ritroverò
perché la mia vita è qui
davanti a me e mi dice:
vieni amica mia
Oppressione più mi leghi,
più l’anima mia brama Lei
Libertà piange ora,
fra le righe di libri bruciati
nelle note di musica non suonata
nel canto muto della gente
Libertà piange
Appesa ad un filo
di un uomo impiccato
Libertà non è tua, non è mia
Libertà piange, ma non muore.
Lei è scritta
in cielo fra le stelle
in terra nelle onde del mare
nella danza del vento
Libertà è nel sole che
risplende dietro le nuvole
nella pioggia che canta
Libertà non è tua, non è mia
Libertà è nell’uomo
che urla al mondo:
” Ci sono ed esisto”.
Il canto delle rondini annuncia
che è finito l’inverno
è già passato,
ed io non ho più timore.
L’ amor per lei è miele
per le mie ferite
Di fronte alla scia di
una stella cometa
fugge la paura che non sa
dove nascondersi
Chi ha paura non è libero
Catene non ho più
Porto sul mio corpo
i segni dell’oppressione,
ma non sono abbattuto
Dietro la grata, Oppressione,
non mi tieni chiuso
Libertà come rosa del deserto
vive anche senza acqua
le sue radici: pace
I suoi frutti: fiori
Libertà non è tua, non è mia
Libertà non è di un politico
È di un popolo
È nell’amore donato
È nel pianto di un bimbo
che nasce
Ma Libertà è sola
come stella brilla
nella solitudine della notte
è spirito di vita
è pietra preziosa
in vaso di creta
alito di Dio
musica sincera
e sa cosa vuole
Libertà è il miraggio
di chi nel deserto la spera
Lei è amore e Dio solo sa
quanto fa male quando non c’è
È con chi è pronto ad amare
con chi è pronto a rischiare
Oppressione,
tu che riversi sul mio corpo
il tuo odio
sappi che io invece, ti perdono
Bianco, rosso, giallo, blu
sono i colori della pace
Libertà non è tua, non è mia
È nel sangue che sgorga
dal Cristo Redentore
nella mano che accarezza
nel pugno che si apre
ad un abbraccio di pace
Come gazzella salta fra i monti
Vola come colomba
che ritorna alla sua casa:
il cuore dell’uomo
Libertà non è tua
non è mia
Imma Schiena
Punto d’incontro
( Una semplice canzone d’amore)
La sabbia bagnata
L’acqua parla
Le onde s’infrangono
Il mare va via
porta con sé
le nostre paure
Torna il sorriso
Un fiocco di neve
Un albero in fiore
Un gabbiano nel blu
Sulla spiaggia arenata
Il cuore batte
Il pensiero vola
Il mio punto d’arrivo
adesso sei tu
Mi dici ciao
Mi stringi la mano
Ti stringo la mano
Il mare porta via
le nostre paure
Il mare si muove
La schiuma sorride
L’onda ritorna e tu sei con me
Scende il sorriso
Ti stavo aspettando
In cielo il candore
e poi giù per terra
l’odore di te
Profumo di iodio
di sale e di tè
Calpesto la sabbia,
sabbia e caffè.
Il pensiero ritorna
Il tuo punto di arrivo
adesso son io
Ti stringo la mano
Mi stringi la mano
e tu sei con me
Le nostre paure sono lontane
Le nuvole ormai
non ci son più
La tua faccia vicina
la mano accarezza
I colori sgargianti
L’ estate riaffiora
L’inverno è sparito
Ad un passo da me
io parlo con te
Le nostre parole
divengono poesia
Tu stammi vicino,
stringimi ancora
La nostra poesia
diventa canzone
Ti stringo la mano
Mi stringi la mano
Le nostre paure
ora sono lontane
Il punto d’incontro
ora siamo noi
( Imma Schiena)