Angeli di strada

Hai raccolto i dolori di un’esistenza tradita,

con un mestolo caldo di zuppa e allegria,

senza chiedermi nulla,

ma comprendendo in un lampo.

Il tuo cuore ha scaldato il mio cuore nefasto,

più di mille parole di un parente egoista,

nascosto dietro un “Vorrei, ma non posso”,

o meglio “potrei, ma non voglio”.

L‘uggiolare di un cane,

pochi soldi incontrati per caso per strada,

riscaldano un’anima e respiro esistenza,

sospendendo il giudizio per la mia misera vita,

che ha infranto il sogno di una casa e una svolta.

Senza speranza, vortice armonico in un mondo crudele,

schiudo le porte a un dolore sterile e sordo,

diverso per razza e per nostalgia,

rendo zoppo il riscatto che ha sapore di scarto.

Ma una mano che è lì, giorno giorno testarda,

non dà retta al lamento di un “vorrei ma non posso”,

sorridendo incoraggia il mio lieve risveglio,

rimboccando coperte rese calde per l’anima.

L’esistenza si apre e ha ancora un respiro,

da cuore a cuore, per sempre.


 Bar siderale 27

Giorno uggioso che canta con la morte nel cuore,

goccia a goccia il mio mondo scompare silente,

lascia il posto a un veleno arrogante che mente,

che pretende il sapore di una vita fantasma.

Mezz’ora ordita in inutili attese,

spera che vita ti riporti alla vita,

poco importa se l’anima ferita ti urla,

poco importa se il mondo non si inchina al lamento.

Il sussurro gridato per condanna divina

mal si sposa col progetto di una vita decisa,

ed osservi tuo figlio bambino cresciuto

che percorre la strada con un te affaticato.

Pochi giorni contati con le ore di vetro,

voglion carte riposte con cura e rispetto,

frasi ambigue rispondo ai “non so” petulanti,

resto offeso impotente e bramoso del nulla.

Goccia a goccia il veleno costante ti fissa,

un lettore concede armonie di canzoni,

volo alto con l’anima ed il cuore su me,

oltre spazio del tempo ubriacato di vita.

Sono al bar con amici e parenti in un lampo,

l’energia dell’amore mi assale, mi avvolge,

mi alzo pronto deciso con la mente e col corpo,

forte e grande com’ero in un tempo passato.

Sono al bar 27, siderale nel tempo,

uno spazio di vita che regala la forza,

abbracciando mio figlio, con l’amore del giusto

avvolgendo mio figlio, trasmettendo emozioni.

Spazio e tempo scompaiono nella foto di gruppo,

nell’essenza divina del rapporto con Dio,

che scintilla di mente è apparsa furtiva,

ripropone la fede per un giorno migliore.

Goccia a goccia il veleno ha dissolto il tuo nulla,

lascia il posto all’amore e all’energia del vincente,

spazza tutto, paure e incertezze,

e accompagno mio figlio all’altare da uomo.

 

Dedicato al mio amico Jack Petros


Facebook

Nascondo dietro una tastiera il mio cuore,

sospetto vago di una vita diversa,

vaga energia di una mente malata,

che presenta un sé stesso che a nulla assomiglia.

Credo al nome inventato e ad un cuore distorto,

attenzione rincorsa con parole di glassa,

per nutrire un’essenza avvilita e venduta

dietro un cuore di ghiaccio su una frase vincente.

Resto appesa ad un bip, e il mio cuore si esalta,

mi hai risposto, mi ami, la tua mente mi aggancia.

E ti credo sperando in una vita diversa,

esistenza virtuale in una mente contorta,

che proponga speranza di una vita di gioia,

raccolga il mio cuore per portarlo con sé.

Troppo tardi mi accorgo che col cuore ci giochi,

il trionfo del mito cede il posto al rancore,

mi hai ucciso soltanto per l’idea del tuo mondo,

fatto forte con specchi di banale esistenza.

Ma il mio cuore è più forte, non uccidi l’amore,

e quel cuore perdono perché batte per vita,

ma che sbatte la vita attraverso il piacere

per un “Like” inventato e ceduto per noia.

La tua essenza non cambia, e non cambia il ricordo,

la purezza del cuore è violato dal nulla,

mostro astruso il tuo Facebook condiviso con molti,

che nasconde il tuo io modellato da un sogno.

Il mio cuore ha donato tempo e spazio profondi,

ha scontato la vista per un mondo incantato,

ha racchiuso un dolore per bugie raccontate,

ma ha compreso l’amore che produce magia.

E non è il cambiamento la vittoria sull’altro,

è soltanto un modello per visione diversa,

che rispetta il tuo ego a sfavore del mio,

ma regala il rimorso di una vita violata.

Sono libera ora, sono libera è vero,

il giudizio è pesante, alle spalle risate,

ritenendomi stolta nel pensare al tuo amore,

che ha creato uno specchio di un nessuno evidente.

Ma la gioia di un bacio, e il danzare allo specchio,

nel vestirmi di nuovo per il tuo cuore ribelle,

mi ha donato lo spazio di una vita vissuta,

nell’essenza di un’anima che ha amato per sempre.

 

Dedicata alla Prof. Gloria Rosboch


Ognuno ha la sua storia

Ognuno ha la sua storia,

e forse, dico forse, quando osserviamo le scelte altrui,

in spirito e in presenza,

osserviamole come un tramonto o un’alba,

osserviamole,

e respiriamo la loro essenza, nella loro purezza.

 

Anche perché se una persona ci lascia improvvisa,

se vuoi sapere la verità amica mia,

puoi solo chiederlo a quell’anima, in un sogno,

e lei risponderà per quel che realmente è già stato,

solamente un passaggio.

 

A volte ancora hai deduzioni, frutto di un lancinante dolore,

complice la palese sofferenza altrui,

preferiresti veder viaggiare cose su binari differenti.

 

E ti chiedi perché è successo in quel momento,

in quel minuto e secondo così precisi,

più precisi di te, e dei tuoi desideri.

 

Ma a volte, evanescenti, le risposte sfuggon,

la dolce energia arriva per ammantarti col suo tempo divino,

e le trovi, un giorno, improvvise,

tra pieghe smarrite del tuo cuore ribelle.

 

Dedicata a Cinzia Tenace


Il Potere del cervello quantico

Pensosa io vago in un universo ormai quantico,

sbagliando la strada, ed il posto che ho qui,

ma so solo che un giorno ho incontrato una mano

che si è tesa e mi ha aperto un superiore livello.

 

Non capisco nemmeno se son vera o virtuale,

compagna di vita di persone che incontro,

nello spazio profondo di un molecolare sospiro.

 

L’universo ci avvolge armonioso ed esulta,

la quantistica ora con la scienza risponde,

io mi chiedo a che cosa serve un ego importante,

se sei alito inutile di un Dio che ha scordato

il tuo posto o il tuo senso in un mondo impazzito,

o che mira la freccia per centrare il suo scopo,

per qualcosa di grande che ancora io ignoro.

 

Di colpo una luce,

ed incontro una mano che descrive potenti energie siderali,

in un libro, in un video che tratteggia un percorso,

è qualcosa già noto, ma assai indefinito,

mi trasmette armonia di cadenze nel cuore,

le sue frasi hanno aperto il mio mondo sottile,

che dà corpo a un percorso che accompagna i miei passi,

per capirci qualcosa, senza perder la strada.

 

Ed esistono anime che, per talento e potenza,

fan vibrare con forza l’energia superiore,

travolgendo le menti su ogni logico dubbio,

per sganciarti dal muro di esistenza confusa,

e ti fanno volare e capire il tuo tutto.

 

L’energia che ci avvolge persistente diventa,

e ci serve un esperto,

impastante caparbio di energia siderale,

che di quantico ha il senso,

armonia che di luce avvicina la gente,

e ti porge il suo credo con rispetto e dolcezza.

 

E il miracolo nasce tra una pagina e l’altra,

l’anima ormai fiduciosa si apre,

ed esplora il suo mondo con passione ed amore,

quella mano che, tesa, ha raccolto la tua,

in un tacito accordo di vite passate

che vibrante è nell’anima, in quest’ora e momento.

 

E ti imponi di chiuder quella porta tu vuoi,

la paura ti assale e ti taglia le gambe,

e vorresti soltanto esser cieco e scordato,

per tornare bambino in calde braccia da vecchio.

 

L’energia impastata ormai già si è insediata,

la tua essenza si apre ad un nuovo ormai noto,

e potente tu vibri con un te assai diverso,

il tuo nulla è sparito, lascia il posto alla forza,

quella mano è un abbraccio che ti spinge ad un volo,

perché il cuore ti parla, da cuore a cuore per sempre.

 

Con fiducia ti libri,

e quel vento tu accogli con coraggio sul petto,

e ci sei, sei arrivato, e che cosa hai trovato?

Il tuo vero te stesso,

e sorridi dicendo….. “A Pentimà! C’hai ragione!!!!”

…… e, scusando se è poco, tu ti dai del cretino….

 

Dedicata a Italo Pentimalli di “Più Che Puoi”


Gocce di velluto nel cuore 

Ho incontrato i tuoi occhi dietro sbarre al canile,

hai mostrato il tuo amore, richiedendo carezze.

 

Sei anziano, ed è vero, sei malato e fatichi,

ma il tuo cuore regala ad ognuno sorrisi,

ed approvi il mio sguardo, dolcemente e con gioia,

mi hai scelto, mi tocca, ed ignori il mio “no”.

 

E ti prendo, ti abbraccio, riconosci il mio odore,

solo un chilo di ossa con il pelo arruffato,

che nasconde nel cuore la realtà della vita,

perde il senso del devo, lascia posto al mio “posso”.

 

Passa il tempo e mi affianchi nel calore dei giorni,

sei padrone del cuore di chiunque tu incontri,

lasci amore ogni istante, con gli abbai petulanti,

per ricevere niente, solo sguardi e carezze.

 

E sei lì che mi guardi, sai scrutare il mio cuore,

sai scaldare un istante, rallegrando una mente.

 

Lascio un fiore, e raccolgo tra la terra un odore,

ci sei tu che rallegri una foto in un prato,

il mio cuore spezzato ti accompagna alla luce,

perché hai reso migliore il mio vagare nel tempo.

 

E di notte tu arrivi, dolcemente presente,

tu sei lì nella luce che circonda un’essenza,

e mi porti velluto per le gocce del cuore,

ti ci stendi ed aspetti paziente un segnale.

 

Devi andare, ed è vero, la tua luce ti ammanta,

mi saluti felice, e ti vedo perfetto,

senza male e dolori, baldanzoso e prestante,

ogni anima evolve, con l’aiuto del cuore.

 

Il cammino è compiuto per volere divino,

la tua anima accende ogni cosa di gioia,

mi ricorda l’essenza che trasforma il dolore,

gratitudine e amore nei percorsi intrecciati.