lorenzo_aereoLorenzo Lo Vecchio è nato il 11 giugno 1946 a Milano , dove ha vissuto fino al 1990, prima di raggiungere un sogno, quello di abitare lontano dalle città. Si definisce figlio della guerra, perché concepito al ritorno del padre da una lunga prigionia in mano delle truppe tedesche, nei campi di concentramento.
Da piccolo dirigeva un giornale western-collage, La Grande Diligenza, due copie di tiratura che la domenica vendeva ai nonni materni, suoi benevoli lettori, ma da grande avrebbe dovuto fare il notaio, secondo le intenzioni di famiglia. Così, dopo la maturità scientifica conseguita con borsa di studio (premio della BNL ove il padre lavorava – ben 25.000 lire) si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza, presso l’Università statale di Milano. Il padre gli regala una Fiat 500, ma non gli gira la paghetta mensile, che allora non era di uso comune, così per riempire il serbatoio della benzina e portare al cinema qualche ragazza rispolvera le ambizioni giornalistiche e si propone come corrispondente dall’Italia per la Radio della Svizzera Italiana. Il giornalismo diventa una passione, lascia Giurisprudenza nei tumultuosi anni del ’68 e finisce gli studi presso la facoltà di Scienze Politiche, alternando l’attività radiofonica a quella di redattore del giornale Milaninter (tra i più diffusi in quel periodo a Milano e dintorni). Tifoso interista, si innamora del Milan di Nereo Rocco un po’ per dovere di cronista ed un po’ per le frequentazioni quotidiane.
Nel 1971, su segnalazione dell’amico Roberto Vecchioni, inizia una lunga militanza di Capo Servizio presso la Rusconi Editore, dove si occupa principalmente di musica leggera. Nel 1975 supera gli esami di idoneità statale alla professione di Giornalista Professionista e dal 1977 gli viene affidato il settore musicale e artistico di Antenna Nord, poi diventata Italia 1, allora di proprietà dello stesso Edilio Rusconi. Per quella emittente produce circa 120 emissioni televisive all’anno.
Nascono e fioriscono nel frattempo anche le radio private e nel 1980 Lorenzo Lo Vecchio fonda la Staff Record. Dapprima l’attività dell’azienda si focalizza sui servizi giornalistici prodotti per conto di grandi e piccole emittenti, sparse sul territorio nazionale. Il network raggiunge un massimo di 180 emittenti. Fonda e dirige, per questo, i primi giornali telematici nella storia della stampa nazionale: Formula Corse – Calcio Gol – Intel News – Linea Blu – Sportello Telematico Italiano ove sono realizzati servizi sportivi, di cronaca, attualità, intrattenimento e più di 300 interviste annue, da distribuire in rete, con personaggi ai vertici dei singoli settori: Capi di Governo, Premi Nobel, giornalisti, scrittori, attori, registi, cantanti. Ritiene di essere stato l’unico giornalista ad avere scroccato due uova al tegamino ad Alberto Sordi.
Nel 1985 nasce in Italia il Videotel e Lorenzo Lo Vecchio viene affascinato da questo nuovo mezzo di comunicazione. Apre uno dei primi centri servizi di Videotex e, da quel momento, inizia il suo impegno associativo sia in sede ministeriale, che presso SIP-Telecom. Viene premiato a Parigi da Telecom France in occasione dei primi cinque milioni di terminali Minitel distribuiti in quel Paese. Per conto dell’ANFOV, Associazione Nazionale Fornitori di Videoinformazione, ricopre il ruolo di responsabile del Comitato Videotel, relativamente al settore normativo. Nel 1993 il passo verso Audiotel è quasi d’obbligo. Lasciata ANFOV per incompatibilità nel raggiungimento degli obiettivi, viene eletto vice-Presidente dell’AIA, Associazione Italiana Audiovideotex.
Nel mondo dell’editoria fonda e dirige diverse testate, sia on line che cartacee. Tra queste Linea Blu, distribuita in allegato al Corriere della Sera, dedicata alle energie alternative e rinnovabili. Per questo nel 2005 decide di seguire la propria passione e di fondare una nuova azienda che si occupi esclusivamente di impianti fotovoltaici e illuminazione a led, avviando collaborazioni con Enea e con la Camera di Commercio Germanico Italiana.
Ama la qualità delle cose e delle persone ed il loro essere armonico: un brutto può essere molto piacevole se armonioso. Per questo nel 1990 lascia la sua Milano, che non gli assomiglia più, e si trasferisce ai confini con la Brianza, dove vive e lavora, ma anche gioca con i suoi due cani, cura l’orto e le piante da frutta. Lo affascinano tutte quelle innovazioni che aiutano l’uomo senza snaturarlo, riducendone la frenesia della vita, aiutandolo a comunicare e liberandolo dai condizionamenti. Per lui il successo è proprio questo: vivere a misura d’uomo, ma da uomo moderno.