QUANTE VITE PER SAPER AMARE

Sento l’amore, si aprono nuovi orizzonti.

Ecco le immagini di tanta bellezza,

e con esse la paura s’affaccia.

Eccola a tentare di intercettare

ogni speranza di infinito.

L’angoscia di perdere quella rugiada

soffoca il desiderio di quel sentire.

Emerge il senso di abbandono.

Serve una tregua, la resa a ciò che fatalmente sarà.

Intanto torna l’infido muro,

si erge a protezione del cuore, diventa la vera prigione.

Così manco ancora l’occasione di bere alla fonte.

Tornerò forse più forte,

vero mago per trasmutare la tensione

in nuova linfa di questa emozione.

…che sia amore, senza se e senza ma,

in cui l’altezza non porterà alcuna vertigine,

ma splendidi sguardi e paesaggi ricchi di te.

Quante vite per andare al di là?

Serve un primo passo, qualcosa del tutto cambierà.

Un giorno, lo so, nemmeno l’amore mi spaventerà:

come fuoco nutrirà l’ardire della verità.

Ma quante vite per saper amare.


Scegliere indietro

La Luce è dietro me.

Sta proprio alle mie spalle.

Dio è sempre lì, io sono ancora qui.

Per avanzare verso il tempio ho solo una Via.

Quella che richiede un passo indietro, volendo più d’uno.

Scelta, prima dell’azione.

Si, voglio. Vado verso lei, lui, me.

Lascio ogni resistenza, attacco, fuga, paura.

Consapevole alzo la gamba,

la piego per fare quel nuovo passo.

Poggio il piede dietro

e quella prima conquista mi apre:

un sorriso, il cuore.

E da questa apertura esce l’ardore e il veleno

facendo strada a nuovo amore.

Ora tocca a un altro movimento.

Un altro passo, indietro, verso lei, lui, me.

Per trovare la luce, dio,

ritrovare me.