L’autrice nasce alla fine della guerra in una cittadina della provincia lombarda dove gli inverni erano freddi e umidi e le estati calde e afose solo la primavera e l’autunno lasciavano spazio ai piaceri della natura.

Il paesaggio nebbioso della campagna lombarda creava un’atmosfera particolare del ti vedo e non ti vedo, con gli alberi i paesaggi sfumati, le figure umane che apparivano sbucando dal nulla a piedi o in bicicletta hanno sempre colpito la mia anima e sono rimaste impresse nel mio animo.

Ha iniziato presto a lavorare desiderando essere autonoma economicamente rispetto alla famiglia d’origine, così si è trasferita a Milano dove è iniziata l’ attività lavorativa accantonando l’amore per la poesia.

Solo molto più avanti negli anni, frequentando un circolo culturale, ha ripreso il filo interrotto che ha tuttavia coltivato.

Il dolore per la morte prematura del padre, l’elaborazione del lutto è stata lo stimolo fondamentale per dar voce alle parole che andavano scolpendosi nell’anima sia sulla natura intesa come cosmo che quell’umana.

Nello scorrere del tempo, leggendo altri poeti, vi sono dei continui cambiamenti, ma rimane sempre il messaggio da trasmettere agli altri a testimonianza della continua trasformazione e della difficoltà del vivere e del rapportarsi tra gli uomini.

Il poeta contempla la bellezza del cosmo in cui ci muoviamo, le passioni, i sentimenti che giacciono nel sottosuolo della sofferenza umana.