Ludovica Maria LaroccaNasce a Roma il 13 Aprile 1990, un Venerdì Santo, da madre siciliana e padre pugliese, cresce con il Sud nelle vene, adattandosi alla realtà cosmopolita della capitale, immergendosi in essa, respirandola a fondo. Comincia a scrivere a 9 anni, armata di tanta buona volontà, comincia a comporre da sola le filastrocche natalizie, riscuotendo un commosso successo in famiglia, poiché nella sua classe vi erano due bambini di religione non Cattolica, per cui la scuola non le fece più imparare a memoria poesie di Natale, che tanto erano care ai nonni pugliesi, con cui passava le feste. Da quel momento in poi nasce una vera e propria passione per la poesia, mezzo espressivo ritenuto capace di sondare e mettere ordine nell’animo umano. Sceglie gli studi classici, animata dalla passione per la letteratura e l’essere umano in generale. In quegli anni grazie alla scuola vince diversi premi per la sua produzione poetica. Vive un’adolescenza turbolenta, ma non troppo, tentata dalla vita capitolina, passa da Ungaretti (il primo amore poetico) a Baudelaire e gli altri poeti maledetti. Durante gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza si sperimenta in altre forme artistiche, quali il teatro, la danza e il canto. Finito il liceo classico, la sua esigenza di ricerca in campo umano la spinge a intraprendere studi psicologici, che porta avanti con risultati eccellenti. Durante gli anni di università comincia ad essere attiva nel volontariato. Nel 2014 vive una profonda crisi personale che la porta a scrivere con nuova forza, e a sperimentare una spiritualità diversa, ritrovata. La poesia l’accompagna per tutta la vita, dai giochi dell’infanzia, i primi amori, le turbe adolescenziali e le crisi di giovane donna, trovando principalmente nelle sofferenze, piccole e grandi, il motore propulsore per osservare e tirar fuori la sua voce poetica, poiché insieme alla sofferenza sgorga inaspettata la speranza.