Il segreto di Gaia

Tutto è cominciato il 21 giugno, solstizio d’estate, ultimo giorno di scuola, nonchè giorno del mio compleanno.

Erano le 21.30, il sole stava tramontando e la festa di compleanno si avviava verso la lenta conclusione.

Tanti erano i regali da scartare, ma la mia attenzione era concentrata verso i libri che amavo e divoravo in un battir baleno.

 

E’ vero sono una quattordicenne un pò stramba, che preferisce un romanzo a un panino e una rivista ai telefilm.

Mentre i festeggiamenti continuavano, sono corsa in soffitta per cercare un cappellino che usavo indossare, fin da piccina, ad ogni compleanno.

Dove sarà finito? Eppure era lì? Ero disperata, non sopportavo l’idea di tornare in giardino senza il mio fedele compagno di compleanni. Si stava facendo tardi, non mi restava che tornare dagli amici; mentre mi accingevo a scendere i gradini in legno inciampai e notai in terra un libro dall’aspetto poco familiare. La copertina era illeggibile, le pagine ingiallite e usurate dal tempo.

La curiosità era tanta e allora almeno una sbirciatina……

Aprii il libro e una luce abbagliante mi avvolse, fino a farmi perdere i sensi.

Non so quanto tempo sia trascorso, ma una cosa è certa, deve essere accaduto qualcosa di terribile e di misterioso. Finalmente mi rialzai, con una sensazione di spossatezza e di smarrimento. Volevo gridare aiuto, ma non mi riusciva parlare, la voce sembrava svanita nel nulla. La cosa più strana era che la soffitta non sembrava più la stessa. L’unica cosa che avevo fatto era aprire quel libro, poi ….

A meno che non sia stato un libro velenoso, ma non ho mai sentito parlare di libri velenosi. Dovevo cercare di stare calma e di trovare una via di uscita.

Un peso schiacciante mi impediva qualsiasi movimento.

Improvvisamente una voce femminile dal tono rassicurante: Benvenuta Gaia.

Gaia: Chi sei? Dove sono? Perchè sono qui?

– Calma, calma non aver paura.

Gaia: Voglio sapere che cosa mi sta accadendo?

Qualche minuto di trepidante attesa ed ecco comparire all’orizzonte due sagome sorridenti.

– Vieni Gaia seguici senza timori.

Ero stordita, impaurita, incredula. Non è possibile, non ci posso credere, deve essere un sogno, ne sono certa.

Gaia: Aspettatemi, dove stiamo andando? Oggi è il mio compleanno….

Ma tutti i tentativi di avere una spiegazione falliscono, finchè…..finalmente riesco a scorgere il volto di queste accompagnatrici. Ferme ai margini di un sentiero luminosissimo, attendevano il mio arrivo. La sorpresa è immediata e rimango impietrita alla loro visione. Quelle sagome, quelle ombre, quelle accompagnatrici sono identiche a me stessa? Io sono figlia unica e non mi risulta di avere sorelle sparse nel mondo, nè avrei mai pensato di incontrarne qualcuna in questo strano luogo.

– Perchè fai quella faccia? Siediti per un attimo e ti spiegheremo tutto.

– Cara Gaia noi pur essendo simili a te, siamo solo una parte di te stessa. Noi siamo il tuo pensiero materializzato.

– Io sono Sofìa e rappresenta la sapienza, la conoscenza. Io, invece, sono Imma, e rappresento l’immaginazione, la fantasia.

Gaia: io sto, sto parlando con me stessa ovvero con una parte di me stessa. Ma tutto ciò è assurdo e incredibile. E poi quale sarebbe lo scopo di questa sorta di trinità?

Sofia: devi sapere, cara Gaia, che l’universo che ci circonda, con tutto il suo contenuto, dai pianeti alle stelle, dai corpi celesti vaganti alle polveri cosmiche, non è unico. Esso è solo uno dei mondi possibili. Esistono infiniti universi, con variabili differenti e caratteristiche specifiche. Durante una tempesta elettromagnetica cosmica si è generata una frattura tra il nostro mondo e il tuo. E’ stato un fenomeno durato solo alcuni secondi, ma, per la prima volta ha coinvolto un essere umano.

Gaia: l’incontro tra i nostri mondi è stato a quanto pare un incidente. Qual’è il modo per tornare nel mio mondo? Esiste una via di uscita?

Sofia: al momento non siamo in grado di risponderti. L’unica soluzione è cercare di percorrere insieme la foresta della conoscenza e sperare di trovare qualche indizio che ci aiuti a ripristinare le condizioni iniziali.

Imma: se invece tentassimo con il volo della fantasia?

Sofia: troppo rischioso. Io direi di partire dalle conoscenze acquisite e di approfondire in itinere il resto.

Imma: hai ragione, ma sarà necessario utilizzare l’immaginazione per riuscire a vedere laddove gli occhi non possono.

Riflettevo sul significato delle loro parole e cercavo di trovare una via d’uscita ragionevole. Non sapevo dove mi trovavo con certezza, e soprattutto facevo fatica a seguire dei ragionamenti che a dir poco mi sembravano assurdi. Non mi restava altro che assecondarli, ma in che modo? Cosa volevano effettivamente. Più mi sforzavo di capire e più aumentava l’angoscia.

Gaia: apprezzo i vostri sforzi, ma rimane il fatto che allo stato attuale io mi trovo in un posto sconosciuto, priva di ogni riferimento, praticamente smarrita e per giunta in un’altra dimensione.

Sofia: non abbiamo alternative. Chi si ferma è perduto. Dobbiamo metterci subito all’opera.

Imma:la foresta della conoscenza è infinita. Come possiamo orientarci?

Sofia: io direi di partire dalle passioni di Gaia, dal suo amore per i libri, per le tematiche riguardanti le scienze naturali.

Gaia: certamente se dovessi scegliere un argomento, un punto di partenza non potrebbe che essere il nostro amato pianeta Terra.

Sofia: bene mettiamoci al lavoro e cerchiamo di pianificare un itinerario che ci conduca oltre la foresta della conoscenza, nella zona delle tempeste. Tieni Gaia questo amuleto ci consentirà di rimanere in contatto.

Tutto era pronto per il grande viaggio, quando………Gaia si sentìì chiamare dal giardino. Era la voce della mamma che la sollecitava a scendere per spegnere le candeline.

Gaia: Allora è stato solo un sogno!

Mentre scendeva le scale vide che al collo c’era un talismano. Lo toccò e le sembrò di vedere per un attimo Sofia e Imma che la salutavano affettuosamente.

Il viaggio era solo momentaneamente rinviato.