Poesie
Se mi avessi letto negli
occhi l’angoscia provata
dopo ogni incontro con
lui, ti saresti accorto della realtà.
Ti senti superficiale
ti senti efficace solo
per agire da cattivo
impartire leggi
da bravo soldatino.
Se guardassi intorno a te
vedresti come fili
tesi da abile burattinaio
comandano le tue azioni
non per cattiveria, per salvaguardia
di una posizione guadagnata.
Tu carnefice cieco
mentre menzogne e
segreti si accumulavano.
Meglio sacrificare un corpo, un intelletto,
questo ceto sociale è mio
non può essere scalfito.
Un’apparenza e un inganno
troppo forti da gestire.
Chiudiamo il mostro nell’armadio,
mettiamo su un bel sorriso
nulla è successo,
tanto più se ella non ricorda
ha troppi pochi anni per
capire e nessuno cui
farsi aiutare.
È il più debole
la vittima compatita
il carnefice non vuole
benedizioni chiede
ascolto
racconta la tua versione
dona a noi la
testimonianza
difficile da credere
barbara da udire
il solo vedere
il tuo volto
disgusta gli spettatori
se fosse un film non avremmo
problemi a guardare
udire la voce macabra
portatrice di nausea e
incubi cosa si
nasconde alle tue spalle
un pesce più grosso
una malattia non curata
tu hai seguito le ossessioni
le pulsioni
hai scelto chi sacrificare
ora stai meglio
l’equità incombe e
il film si interrompe
la realtà freme
voglio udire due parole
portatelo via
Son lettrice
inseguo visoni
di un’esistenza
sconosciuta
al mio animo
vorrei essere
emozioni per poter
esprimere i luoghi
nascosti dentro di me
sono brandelli
sabbia fluente a
spazzare via
restano aggrappati
amari sogni
finché la
memoria depressa
se ne sbarazza
reagisce la verità
sono vuoto
chiusa in una gabbia di
vetro guardando
le vite passare
la gente
ignorarmi
calpestandomi