Pausa (INEDITA)

Il muro di cinta circonda
sempre più alto,
la vita
e dell’orizzonte preclude
i percorsi
se non il tramonto
che incendia il mio cielo.
Chi ha eretto quel muro
mi chiedo e quando.
Intorno fantasmi
e fardelli, brandelli
di cose iniziate
e lasciate
senza esser finite.
Nel mondo a mia immagine,
pagine
ascose, radiose,
fiori
del mondo fuori, dentro
silenzio e fragore immenso.
Nel cuore permane leggero,
aereo quasi
un profumo, un suono
-chi sono e chi ero-
mi chiedo.
E siedo, le mani in grembo.


 

MEMORIE (da SOLE SULLA TERRA)

E’ solo al tramonto
che scorgi,
– nel cielo-
i mille colori confusi
nel bianco abbagliante
del giorno.
Così,
-nella chioma-
non vedi, distinte,
dell’albero
tutte le foglie
che invece in Autunno
si staccano, fragili
e puoi contemplarne la forma
le vene, i colori
Del presente e del suo fulgore
ci appartiene ogni istante passato
tramutato in ricordo
appassito eppure fiorito
per sempre


 

Del Ragno e della Preda (da PENSIERI INVERSI)

 

Sornione ai bordi
della tela
socchiusi gli occhi
nell’attesa
sapientemente tesa
sulla tagliente lama
d’una verità latente
o meglio latitante
Il ragno regna.
Un passo sempre avanti
rispetto alla sua preda,
nell’ingannevole aspetto
d’una lucida mente,
attende anche degli anni,
pretendendo attenzioni,
pensiero sottile, buone azioni
Fa del silenzio, il proprio baluardo
-chi non si scopre, usa lo sguardo-
Attende, il ragno, il momento giusto;
quando bussa il bisogno,
c’è senz’altro più gusto:
la preda si lancia, volontaria, nella tela
ne fa la sua bandiera,
una ragione di vita,
la scelta preferita,
la strada da indicare
a chi non sa avanzare.
Si moltiplica il bottino.
……………………….
E poi parliamo del destino!