Rinascimento

Io al centro
ondeggio la mia anima
al vento.
Io ancora vivo
e cammino,
io al centro vado avanti
lungo la strada
e abbandono le paure.
Io al centro
finisco di asciugarmi le lacrime,
rido
come se mi stessi
prendendo  in giro.
Io ancora apro gli occhi
mi guardo ancora indietro,
non c’è nessuno
solo il buio.
Io al centro
vedo solo la luce,
è così accecante
io in piedi su me stesso
non sono più in bilico,
decido di muovermi.
Io al centro
dell’universo,
io sento, parlo
ho bisogno di nuovi volti.
Io rinasco
come un fiore a primavera,
io al centro
mi godo tutto
finalmente,
la metamorfosi del mio Rinascimento.

 

 

 

Amanti

Lungo il treno dell’esistenza
due giovani
abbracciano la loro incontinenza,
penetrati
dal vento della passione
la pioggia
bagnava le loro labbra.
Entrambi impegnati
con il corpo altrui
ma con l’anima
dirompevano fantasticherie
nudi
coperti da un lenzuolo
velato,
dalla rosa spina
e dal canto del cardillo.
Il treno si fermò
scesero, volarono
le loro sciarpe
s’inumidirono i cappotti
e i colori da caldi
divennero freddi.
Era solo una chiaroveggenza
nemmeno uno sciamano
scrutò il loro fato
erano amati, miserabili
innamorati
e testardi codardi
amanti.

 

 

 

Evasione

Ho voglia di fuggire,
fuori dal mio paese
tanto amato,
fuori dalle menti buie,
fuori dal mio quartiere.
Fuori dal gregge  che ha paura,
lasciare la gente omertosa.
Ho voglia di evadere,
fuori da queste mura
di urlare contro vento,
io voglio attuare e vivere
la mia grande
evasione.