Adele Paglia - Poesie

LA DONNA E IL MARE

Nel nero freddo della notte
sperduta vaga una donna.
Inquieti gli occhi
cercano la via.
Improvviso…
il boato.
Tra cento meteore roventi
una graffia il cielo
squarcia il nero silenzio.
Maestoso davanti a lei…
il mare.
Riempie quegli occhi erranti.
L’attrae.
Lei si avvicina.
Il rumore delle onde
canta per lei
una dolce melodia.
Soffia la brezza…
cristalli di sogni perduti.
Siede ora avvolta nell’oro
dei primi tiepidi raggi.
L’avvolgono
come braccia in amore.
Aspetta.
Aspetta il tramonto.
L’onda sale.
Sommerge.
La donna ormai è il Mare.


TAM TAM

TAM TAM – TAM TAM
Vento di ricordi apre una porta antica.
risate di bimbi
giochi nell’aia
bianche colombe in volo
profumo di fiori.
Il vecchio campanile scandisce la sua ora
nella quiete che precede la bufera.
TAM TAM – TAM TAM
Brezza leggera s’avvicina.
Onde cullano la piccola barca
alla deriva.
Nel cielo tra mille stelle tremolanti
Se ne illumina una…Sfolgorante
Immensa.
Cancella ogni cosa.
Si ode
lenta
la musica del mare.
L’alba sta sorgendo.
I tuoi occhi accendono nei miei
una luce diversa
e nel tuo abbraccio
si fonde ora il mio..


LA SCALA NEL CIELO

 

Librata nell’aria
Sorvolo piangente,
grovigli umani
rovi e rottami.
Vago sperduta
tra cocci appuntiti,
nel velo appannato
di lacrime pungenti.
Dov’è quella scala
che trasforma ogni cosa,
che porta lontano
in un mondo di pace?
Ho cercato l’amore
Ho cercato paziente,
cerco dilaniata
cerco morente.
Ai miei occhi estasiati
luminosa nel cielo,
infinita s’eleva
la dolce meta.
Brilla silenziosa
brilla crescente,
nei riverberi dorati
della speranza nascente.
Nel futuro luce,
dorato il domani,
in questo momento
io sono rinata.


ALI

Non posso volare
sono senza ali…
ma l’io si libra
da compromessi scomodi,
da conflitti
superficialmente esteriori,
da sentimenti fatui
e false amicizie,
da amori egoisti.
Volo nell’azzurro pulito
degli ideali passati
dei sentimenti sognati…
nella purezza.
Volo in te…
o poesia,
ove posso spaziare
senza mete e confini,
ove posso gridare straziata
la mia pena
ed essere forse,
ancora…
solo da te,
compresa.


OMBRE

Le nostre ombre s’allungano
fondendosi
in un’ombra sola,
che cammina all’unisono
in questo mondo
diviso.


QUALCUNO o NESSUNO

Vorrei urlare tutta la mia pena…
Chi ascolterebbe?
Maschere vaganti ed egoiste
odono solo la propria voce.
Forse se andassi sulla cima
d’un monte
qualcuno ascolterebbe
con gli eco che ripetono
all’infinito.
Qualcuno ascolta?
Nessuno risponde…
Solo il mio eco.
Allora mi librerò
bruco divenuto farfalla
per salire più in alto…
Per raggiungere le stelle.


FIORE RECISO

Strappato
dall’avida mano,
poca cosa
sei…
piccolo fiore.
Negata è per te
questa vita;
…e le radici
tendi
al sole.


LA BELVA

Acquattata e silenziosa
la belva del secolo
si veste d’agnello,
sorride da diva;
i denti s’aguzza
pronto a sbranare
senza mai voltarsi indietro.
L’ipocrisia
avanza silenziosa,
non si vede, non si sente.
Solo il dolore
e qualche lacrima cocente
t’avvertono
che ti è passata accanto.


LACRIME

Nella mia mano
lacrime amare…
Le prime
dopo tanto tempo…
Sono ancora viva
io che credevo
di non esserlo
più.


LA FARFALLA

Disperata
in questa notte buia
con i piedi in catene
trascino il pesante fardello
della vita.
Errante e prigioniera
non assaporo miele
ma tra le spine
solo more selvatiche,
nella notte perenne
ove il sole più non sorge
su inutili parole.
Cerco
quel raggio di luna
che fende il magma nero
indichi la via
ove liberarmi dall’antico giogo
trasformarmi in farfalla
e volare lassù verso la luce.
Il sole brucerà le
teneri ali?