Biografia

FotoAlberto Mosca nasce a Roma il 17/01/1962, dove tuttora risiede. Il suo cammino di vita, dall’infanzia ad oggi è caratterizzato da notevoli cambiamenti ottenuti attraverso scelte e percorsi diversi sia personali che ambientali e professionali. Tutto ciò ha contribuito ad una crescita articolata e profonda della propria personalità e struttura caratteriale con un vissuto interiore che gli ha permesso, non senza sofferenze, di sviluppare una sensibilità particolarmente duttile ed incline all’ascolto ed alla condivisione. Il risultato finale è stato l’accostarsi e lo scoprire una sua vena artistica assolutamente impensabile all’inizio: l’animazione, il teatro, il lavoro di attore ed infine gli studi di psicologia, di counseling e di arte-terapia che lo hanno avvicinato al lavoro in ambito sociale e privato con persone e gruppi disagiati.
A monte di tutto questo, in un particolare periodo della propria vita, a cavallo dei 25 anni circa, caratterizzato da una profonda crisi d’identità e contaminato da un enorme sofferenza interiore, scopre nella poesia la chiave per riuscire a trasmettere ed a chiarire, a se stesso principalmente, ma anche agli altri in un secondo tempo, i punti più dolenti della propria sofferenza. La libertà di parlare a se stesso, attraverso il fluire di emozioni e pensieri riportati su fogli di carta, gli ha permesso di trovare del conforto ed uno sfogo ansiolitico per le sue problematiche.
Oggi che è venuto in contatto più specificamente con il mondo della psicologia in genere e delle arti-terapie in particolare, ha potuto verificare che è contemplata, fra queste ultime, come supporto terapeutico, proprio la scrittura come fonte di alleviamento del disagio psichico.
Il poterlo comunicare pubblicamente è per Alberto Mosca motivo di estremo orgoglio e gratificazione che lo spingerà sempre di più a cercare nuove strade, approcci ed input da poter seguire e suggerire per contribuire a divulgare quel messaggio di speranza e di fede nelle proprie possibilità e risorse (che sono infinite!) a coloro che le hanno perdute di vista.