OCCHI SBARRATI NELLA NOTTE FONDA
occhi sbarrati nella notte fonda
un profondo silenzio ti circonda
nella tua mente si affollano i pensieri
sono tanti e tutti tristi e neri
senti il frusciare delle fronde
e nella solitudine le tue angosce farsi più profonde
Al mattino nulla è cambiato
trovi il paese nella nebbia sprofondato
cerchi ristoro nella piccola cappella
e proprio lì ti viene data la lieta novella.
In Dio trovi luce e splendore
anche se fuori c’è la nebbia ed il dolore
nella mente si fa viva una massima vera
a ogni triste inverno succede sempre la primavera
RISVEGLIO DA UN INCUBO
Mi trovavo spesso a rimuginare
sulla mia vita monotona e sempre uguale.
Un dì, dal mormorio delle onde cullata,
mi ritrovai di colpo addormentata.
Sognai
ed in un castello mi trovai.
Il suono di un violino
aveva qualcosa di divino …
benché ammaliata
mi sentivo disorientata,
all’improvviso un turbinio di vento
mi tolse il fiato in un momento
fiamme da un grosso buco nero
si alzarono minacciose per davvero
la paura di me s’impossessò
ma una brezza fortunosa da quell’inferno mi levò!
Il risveglio da quell’incubo mi fece meditare
… essere felici è sapersi accontentare.
AMO
Amo guardare un campo di frumento
Che muove le bionde spighe cullate dal vento
Amo il mormorio del mare
Che tante avventure vorrebbe raccontare
Amo il sole al tramonto
Che dipinge il cielo di bellezza senza confronto
Amo la luna e le stelle di notte
Che ai naviganti segnavano le rotte
Amo gli occhi ed il sorriso di un bambino
Quando la mamma lo stringe a se vicino
L’amore è il sentimento più grande e sincero
Che vorrei condividere con il mondo intero!
SETTEMBRE TEMPO DI VENDEMMIA
Nell’aria si respira l’odore del mosto
Che da giorni e notti
Ribolle nelle botti
Ebbra cammino tra i filari spenti
Gialle le foglie, pronte a volar via coi venti
Procedo a fatica, lentamente
Mentre i ricordi si affollano nella mente
Rimembro quando giovane e bella
Pestavo l’uva al rimo della tarantella
Lacrime scendono piano sul mio viso
E si confondono al mesto sorriso
INESORABILMENTE
… e il tempo passa inesorabilmente
Spesso con danno al corpo e alla mente.
Come il vento che spoglia i petali di una rosa
Così il tempo agisce senza mai posa
Porta via con se salute e giovinezza
Lasciando in cambio rughe e tristezza.
Tuttavia con fermezza bisogna reagire
Perché invecchiare non è comunque morire.
La vita scorre ancora ed in ogni modo
Niente dobbiamo fare per slegare quel nodo,
L’importante è esser dentro belli
ed aiutare con amore i fratelli.
SCUOTI LA MENTE.
Dal dolor colpita
ti senti sola ed avvilita
quel che avevi di più caro se n’è andato
ed il tuo cuore ora si è ammalato.
La depressione si impossessa di te
… credi che soluzione più non c’è.
Scuoti la mente,
dai la mano all’Angelo presente;
ti è accanto
ti vuole bene tanto,
assieme a lui camminerai sicura
scomparirà solitudine e paura.
SE IL DUBBIO AFFIORA.
Al bosco volli andare
in cerca di funghi da mangiare.
Tutti buoni e belli parevano nel paniere
e già in bocca ne sentivo il piacere.
Capolino fece la prudenza,
li feci vedere a chi di competenza.
Stavo per perdere il fiato
quando appresi che il più bello era avvelenato.
Anche nella vita si può incontrare
chi con promesse vane vuole soltanto raggirare.
Un bell’involucro non sempre contiene
ciò che promette e ti conviene.
Se il dubbio affiora nella tua mente,
apri il cuore a chi ti ama veramente:
scoprirai così se le cose porte
celano piuttosto che gioia devastazione e morte.
PI TISTAMENTU
Matri, assittatu ‘e pedi du to lettu
provu pi tia duluri e rispettu.
Da li to manu cu la peddri ruvinata
si capisci quantu la to vita fu dura e travagghiata.
Nun ti pirdisti di curaggiu, matri mia,
quannu me patri abbannunau a tia e a mia.
Figghiu meu, mi dicivi, nun ti vergugnari
Si pi campari a cammarera ha ghiri a fari.
L’importanti è: essiri liali
e nun fari a nuddu mali!
Nun pusseru né oru né argentu,
Ma l’onestà ti lassu pri tistamentu.
E’ un beni assai circatu,
chi nun si accatta na nuddru mircatu.
Anchi si scarsu campi, un ti ni fari:
na sta vita tuttu avemu a lassari.
Però t’addurmisci sirenu e cuntentu
e li to notti nun hannu turmentu.
Ti ringrazio, cara matri, pri tuttu chiddru chi m’hai ‘nsignatu:
di mia facisti un omu onuratu!
PER TESTAMENTO
Madre, seduto ai piedi del tuo letto
Provo per te dolore e rispetto.
Dalle tue mani con la pelle rovinata
Si capisce quanto la tua vita sia stata dura e travagliata.
Non ti sei persa di coraggio, madre a me
Quando mio padre ha abbandonato te e me.
Figlio mio, mi dicevi, non ti devi vergognare
Se per campare la cameriera devo fare.
L’importante è essere leale
E non fare ad alcuno del male!
Non possiedo né oro né argento,
Ma l’onestà ti lascio per testamento.
E’ un bene ricercato
Che non si compra in alcun mercato.
Anche se povero vivi, non te ne fare:
in questa vita tutto dobbiamo lasciare.
Però ti addormenti sereno e contento
E le tue notti non avranno tormento.
Ti ringrazio, cara madre, per tutto quello che mi hai insegnato:
di me hai fatto un uomo onorato!
DISILLUSIONE
Dicevi: ti sono amica
e lo credevo vero
Un giorno ho scoperto che
che il tuo affetto non era sincero.
Ora sono spesso diffidente
ho perso la fiducia nella gente.
Sorrido meno la mia vita è cambiata
sono delusa ed amareggiata!
Ho fatto mio un proverbio sveglio
fidarsi è bene non fidarsi è meglio!