Anna Maria Fonte - Poesie

OCCHI SBARRATI NELLA NOTTE FONDA 

 

occhi sbarrati nella notte fonda

un profondo silenzio ti circonda

nella tua mente si affollano i pensieri

sono tanti e tutti tristi e neri

senti il frusciare delle fronde

e nella solitudine le tue angosce farsi più profonde

Al mattino nulla è cambiato

trovi il paese nella nebbia sprofondato

cerchi ristoro nella piccola cappella

e proprio lì ti viene data la lieta novella.

In Dio trovi luce e splendore

anche se fuori c’è la nebbia ed il dolore

nella mente si fa viva una massima vera

a ogni triste inverno succede sempre la primavera



RISVEGLIO DA UN INCUBO     

 

Mi trovavo spesso a rimuginare

sulla mia vita monotona e sempre uguale. 

 

Un dì, dal mormorio delle onde cullata,

mi ritrovai di colpo addormentata. 

 

Sognai 

ed in un castello mi trovai.

 

Il suono di un violino 

aveva qualcosa di divino …

 

benché ammaliata

mi sentivo disorientata,

 

all’improvviso un turbinio di vento

mi tolse il fiato in un momento

 

fiamme da un grosso buco nero

si alzarono minacciose per davvero

 

la paura di me s’impossessò

ma una brezza fortunosa da quell’inferno mi levò!

 

Il risveglio da quell’incubo mi fece meditare

… essere felici è sapersi accontentare.



AMO

 

Amo guardare un campo di frumento

Che muove le bionde spighe cullate dal vento

 

Amo il mormorio del mare 

Che tante avventure vorrebbe raccontare

 

Amo il sole al tramonto

Che dipinge il cielo di bellezza senza confronto

 

Amo la luna e le stelle di notte

Che ai naviganti segnavano le rotte

 

Amo gli occhi ed il sorriso di un bambino

Quando la mamma lo stringe a se vicino

 

L’amore è il sentimento più grande e sincero 

Che vorrei condividere con il mondo intero!



SETTEMBRE TEMPO DI VENDEMMIA  

 

Nell’aria si respira l’odore del mosto

Che da giorni e notti

Ribolle nelle botti

 

Ebbra cammino tra i filari spenti

Gialle le foglie, pronte a volar via coi venti

 

Procedo a fatica, lentamente

Mentre i ricordi si affollano nella mente

 

Rimembro quando giovane e bella 

Pestavo l’uva al rimo della tarantella

 

Lacrime scendono piano sul mio viso

E si confondono al mesto sorriso



INESORABILMENTE  

 

… e il tempo passa inesorabilmente

Spesso con danno al corpo e alla mente.

 

Come il vento che spoglia i petali di una rosa

Così il tempo agisce senza mai posa

 

Porta via con se salute e giovinezza

Lasciando in cambio rughe e tristezza.

 

Tuttavia con fermezza bisogna reagire

Perché invecchiare non è comunque morire.

 

La vita scorre ancora ed in ogni modo

Niente dobbiamo fare per slegare quel nodo,

 

L’importante è esser dentro belli

ed aiutare con amore i fratelli.



SCUOTI LA MENTE.

 

Dal dolor colpita 

ti senti sola ed avvilita

 

quel che avevi di più caro se n’è andato

ed il tuo cuore ora si è ammalato.

 

La depressione si impossessa di te

… credi che soluzione più non c’è.

 

Scuoti la mente, 

dai la mano all’Angelo presente;

 

ti è accanto

ti vuole bene tanto, 

 

assieme a lui camminerai sicura

scomparirà solitudine e paura.



SE IL DUBBIO AFFIORA.

 

Al bosco volli andare

in cerca di funghi da mangiare.

 

Tutti buoni e belli parevano nel paniere

e già in bocca ne sentivo il piacere.

 

Capolino fece la prudenza,

li feci vedere a chi di competenza.

 

Stavo per perdere il fiato 

quando appresi che il più bello era avvelenato.

 

Anche nella vita si può incontrare 

chi con promesse vane vuole soltanto raggirare.

 

Un bell’involucro non sempre contiene

ciò che promette e ti conviene.

 

Se il dubbio affiora nella tua mente,

apri il cuore a chi ti ama veramente:

 

scoprirai così se le cose porte

celano piuttosto che gioia devastazione e morte.



PI TISTAMENTU           

 

Matri, assittatu ‘e pedi du to lettu

provu pi tia duluri e rispettu.

 

Da li to manu cu la peddri ruvinata

si capisci quantu la to vita fu dura e travagghiata.

 

Nun ti pirdisti di curaggiu, matri mia, 

quannu me patri abbannunau a tia e a mia.

 

Figghiu meu, mi dicivi, nun ti vergugnari

Si pi campari a cammarera ha ghiri a fari.

 

L’importanti è: essiri liali

e nun fari a nuddu mali!

 

Nun pusseru né oru né argentu, 

Ma l’onestà ti lassu pri tistamentu.

 

E’ un beni assai circatu, 

chi nun si accatta na nuddru mircatu.

 

Anchi si scarsu campi, un ti ni fari:

na sta vita tuttu avemu a lassari.

 

Però t’addurmisci sirenu e cuntentu 

e li to notti nun hannu turmentu.

 

Ti ringrazio, cara matri, pri tuttu chiddru chi m’hai ‘nsignatu:

di mia facisti un omu onuratu!

 


 

 

PER TESTAMENTO

 

Madre, seduto ai piedi del tuo letto

Provo per te dolore e rispetto.

 

Dalle tue mani con la pelle rovinata

Si capisce quanto la tua vita sia stata dura e travagliata.

 

Non ti sei persa di coraggio, madre a me 

Quando mio padre ha abbandonato te e me.

 

Figlio mio, mi dicevi, non ti devi vergognare

Se per campare la cameriera devo fare.

 

L’importante è essere leale

E non fare ad alcuno del male!

 

Non possiedo né oro né argento,

Ma l’onestà ti lascio per testamento.

 

E’ un bene ricercato

Che non si compra in alcun mercato.

 

Anche se povero vivi, non te ne fare:

in questa vita tutto dobbiamo lasciare.

 

Però ti addormenti sereno e contento

E le tue notti non avranno tormento.

 

Ti ringrazio, cara madre, per tutto quello che mi hai insegnato:

di me hai fatto un uomo onorato!



DISILLUSIONE

 

Dicevi: ti sono amica

e lo credevo vero

 

Un giorno ho scoperto che

che il tuo affetto non era sincero.

 

Ora sono spesso diffidente

ho perso la fiducia nella gente.

 

Sorrido meno la mia vita è cambiata

sono delusa ed amareggiata!

 

Ho fatto mio un proverbio sveglio

fidarsi è bene non fidarsi è meglio!