Carmen De Matteis - Poesie

A chi magn’

A chi magn’ ncoppa ‘e spalle

e l’ autri, a chi soffre miezo a’ via

a chi nun tene cumpagnia,

avvotà a tutte quante

piglia piccio ‘e frennesia

Traduzione dal napoletano:

A chi mangia sulle spalle degli altri

a chi soffre in mezzo alla strada

a chi non possiede compagnia,

gira e rigira a tutti prima o poi

può accadere un capriccio/attimo/raptus di follia


 

A un “amor”

Tu sei il mio tesoro
ma non chieder tanto
né l’ alloro
né il vin santo
Nella vita non riesce
mai un guadagno
solo mesce
riso e lagno
chi sa bene quanto è dura
questa notte di paura
tra un fantasma e un assassino
viene fuori un sol soldino
che poi serve per durare
questo eterno sonnecchiare
tra la luce e poi lo scuro:
quante botte a questo muro!
Lungo e lento l’ armistizio…
si traveste nel solstizio
questa donna in pieno sonno …:
ma da me
che “amore” vonno ???!!


 

C’ è tempo, c’ è tempo!

Vedremo come trovare
Il tempo
Ci scopriremo a detestare il tempo
Ma anche a Vivere davvero il tempo
A proteggere il tempo
Infine accoglierlo ed accettarlo
Eppure ogni vita scorre via in un istante
Senza tempo.


 

IN NESSUN LUOGO DEL
TEMPO E DELL’ UNIVERSO
TROVERAI PRODIGI E QUADRATURE
DEL CERCHIO, MA SOLO MUSICA E
SILENZIO E CIELO TERSO.


 

La crisi

Mi mancava lui sé stesso
e non ci facevo niente
lavorando come un fesso
mi è venuto un accidente
a pregare e dire “amore”
mi è venuto il raffreddore
a sgobbare e far quattrini
ho comprato due girini
poi li ho messi nella vasca..
senza un euro a fine mese
non potevo fare spese..
Mi hanno detto che il salario
vale più di ogni sudario
per pulirsi il corpo e il viso:
son già santa in paradiso!


La vecchina stanca

Lì seduta al caminetto
c’ è la nonna già in vestaglia
sbuffa, poi canta in falsetto
muove i pie’, lavora a maglia.

“Non lo vedi che son vecchia
brutta, storpia e un po’ sbiobbina
Prendi, forza, quella secchia,
per portarla giù in cantina!”

Si distende dondolando
lentamente il seggiolone
chiude gli occhi accarezzando
quel suo car gatto sornione.

Ripensando al parentado
ne convien che a testamento
a nipoti di ogni grado
lascerà il suo poco argento.

Al cugino solo andrà
un quadretto di pastori
quella tenda di lillà
corta stretta, senza fiori.

Bofonchiando si addormenta
russa un verso sopraffino
sogna della sua giumenta
rivoltandosi il cuscino

Oramai dal sonno è presa
si rannicchia tutta quanta
a Morfeo lascia la resa:
di dormir la voglia è tanta!


 

Non cediamo il fianco alla tristezza
Lasciamo il nostro amore e tenerezza
di cuore in cuore spaziare


 

NON è AMORE AMARO AMARA è MORTE


SOGNARE VIVERE

Sogna, bimbo, sogna:

ogni cosa è del mondo

ha una bellezza,

un sorriso, un bacio,

una carezza,

un viaggio con la

fantasia in mondi

sconosciuti,

che sono qua a

ovunque detenere

il pregio

dell’ essere vissuti

Che la fiaba e la favola

dell’ esistere perduri

nonostante ogni male e

ogni dolore,

perseverando sempre nel

respingere

con buona volontà

tutte le perfide cattiverie

del tempo,

che questo tempo stesso

possa

regalarti felicità,

che tu resista nel lottare

sempre e soltanto

per allontanare

col tuo volo alato

ogni storia pessima e

a ingannare

di cui l’ esistere

apporta le miserie.

Sogna per portare

al mondo la tua gioia

sebbene sì dovremo

contrastare tristezza

e ombra, malinconia,

ma sogna poiché

soprattutto

la tenerezza

dell’ anima

sopraffà

ogni caos brutto,

malattia,

ogni bassezza,

e a entrare nei cuori

trova sempre spianatoia.