La poesia mi ha salvato in un momento difficilissimo ;tanto più difficile quanto è facile fraintenderlo perché meditare sul suicidio non è proprio cosa che ci si attenda a sedici anni,specie se per artefizio od evidenza non vi siano cause che giustifichino la sofferenza . Tuttavia la musica,gli amici e la bella letteratura hanno funto,a Dio piacendo,da solidissime mani,sicchè ora è gioia ed onore assieme poterne condividere i benefici. A venticinque anni ho partecipato al festival federiciano con una pubblicazione fra gli autori più meritevoli,più una silloge personale intitolata Sibili cumani. Ora con Pagine e la rivista a lei legata, trovo il piacere di estendere ancora un pò questo felice dominio.

Attualmente fra un lavoro d’occasione e l’altro sono risulto iscritto al 3° anno ,al corso di filosofia dell’Alma Mater bolognese ,ambiente che consente notevoli spunti riflessivi. Da qualche mese persino mi ha visitato l’ormai insperato amore…

Ma certe cose,specie le più care,meglio tenersele per sé,ben care e custodite.