Elena Agostini - Poesie

NELLA NOTTE

 

Una corsa per le scale

in punta di piedi.

Ancora su… ancora su…

 

Slargo, tetti,

frastuono di città.

Sopra di noi la notte stellata.

 

Visione irreale:

giù punti luminosi

si muovono impazziti

senza logica apparente.

Groviglio di destini.

 

Noi seduti per terra osserviamo,

ascoltiamo la notte,

ancor più i nostri cuori.

 

Una carezza impacciata,

furtiva e timida.

Il cuore si ferma

per un’eternità.

 

Poi vigoroso riprende a battere

con tutta la forza

e la potenza dell’amore.

 

ELENA AGOSTINI


VERMICINO

 

Ad occhi chiusi scivolo giù,

nel ventre della terra.

Cos’è successo?

Occhi aperti,

è buio tutt’intorno

mi sento sospeso,

abbracciato dalla terra che mi stringe

e costringe a stare fermo.

Non è un gioco.

 

Provo a chiamare,

silenzio assordante,

solo il battito del mio cuore.

Mamma, papà

non lasciatemi nel buio

di questa terra ostile e tenebrosa,

abbracciatemi voi,

datemi il vostro calore.

È vero, non è un gioco.

 

Quanto tempo è trascorso non so,

nel ventre di questa oscura terra,

inghiottito e risucchiato quaggiù

né fame, né freddo, né sonno,

vi chiamerò finché avrò voce.

Poi un impercettibile suono

una debole luce lassù, lassù…

ed è speranza.

ELENA AGOSTINI


HO CONOSCIUTO

 

Ho conosciuto prepotenza, sopraffazione, forza.

Sono stata derisa, inconsapevole,

per la mia vitalità.

 

Ho conosciuto ipocrisia, falsità, furbizia.

Sono stata annullata

per la mia lealtà.

 

Ho conosciuto ambiguità, ingiustizia.

Sono stata ferita

per la mia semplicità.

 

Ho conosciuto superficialità, arroganza, egoismo.

Sono stata incompresa

per la mia trasparenza.

 

Ho conosciuto imposizione, sopraffazione.

Sono stata schernita

per la mia incertezza.

 

Ho conosciuto gioia, serenità, felicità.

Sono stata ignorata

nella mia solitudine.

ELENA AGOSTINI


PICCOLA… (violenza)

 

No, no, non mi guardare

non mi sfiorare

non mi toccare.

Non puoi farmi questo,

con insistenza

con prepotenza.

 

Dove sei mamma,

difendimi tu

altri non ho!

 

L’infame sorride,

non si ravvede

del male che fa.

Sembra eccitato

dal pianto di bimba.

 

Solitudine, vuoto;

incaute frasi sommesse.

 

Sono esanime, impaurita,

svuotata nella mia volontà.

ELENA AGOSTINI


TEMPORALE ESTIVO

 

Gocce sparse solitarie,

macchie scure sul selciato,

come liquirizie.

 

Un leggero vento,

odoroso di pioggia,

scuote le pigre foglie.

 

Nubi scure nel cielo

si rincorrono incalzanti

come in una gara a premi.

 

Eccolo, arriva

carico di pioggia

scrosciante, impetuosa, compatta.

Ci trova impreparati

come una cattiva notizia.

 

Sui vetri lunghe scie,

come il passaggio di chiocciole,

e minuscole goccioline

appese come ventose.

 

Poi improvviso uno spiraglio di sole,

nuvole lontane

verso nuovi traguardi,

e tutto è pace.

ELENA AGOSTINI


CRACO

 

Come i resti

di un lauto banchetto,

accogli il forestiero

con i segni pragmatici

di una tangibile urbanistica.

Paese fantasma

fascino, mistero.

Vicoli deserti, solitari,

luogo magico di silenzi irreali,

quiete estrema.

 

Muri assolati

di memorie antiche.

Case abbandonate, distrutte,

aperte ad anime

in cerca del passato.

 

Tutto è brullo,

sbiadito dal sole:

comanda il paesaggio,

come un sovrano assoluto.

 

Tutto tace

nel calore del bianco sole estivo:

cocente, impassibile:

consuma i tetti, i muri,

i ricordi, la vita.

ELENA AGOSTINI


CAMBIO TERRA

 

Terra:

Concimata

Mescolata

Seminata

 

Terra:

Coltivata

Innaffiata

Curata

 

Terra:

Assaporata

Mangiata

Succhiata

 

Terra:

Sfruttata

Violentata

Azzannata

 

Terra:

Ferita

Lacerata

Abbandonata

ELENA AGOSTINI


LA GOCCIA

 

Piove.

Si dondola sopra una foglia

ora di qua ora di là,

par che cada.

 

Riprova,

di qua e di là,

dondola al vento.

 

Anche la foglia par si avveda

di questa intrusa

che invade la scena.

 

Brilla ai fiochi raggi del sole,

emana cristalli

limpidi e gialli.

 

Non si accorge

del tempo che cangia,

l’incauta continua la danza.

 

Scivola,

si aggrappa,

si ferma,

cade.

 

Sola è la foglia,

si spande la goccia

nella terra assetata.

ELENA AGOSTINI


RISVEGLIO

 

Un impercettibile salto,

un incauto frusciare

fra l’erba.

Ah Primavera!

 

Un piccolo grillo,

una indolente lucertola,

un vento leggero

risveglia il desiderio

di cose,

di fatti,

d’incontri.

ELENA AGOSTINI


IL BRUCO

 

Foglie compatte,

foglie mangiate da ieri

rimarginate

e di fresco smozzicate.

Cercate, cercate…

 

All’ombra di una foglia,

mimetizzato con essa,

aggrappato alla sua pagina,

con espressione arcigna,

sta un bruco

di invidiabili colori,

di sfumate gradazioni.

paffuto, pieno, satollo,

 

Elegante l’intruso.

 

Continuo a guardarlo,

mi affascina

la sua inconsapevole bellezza.

L’ignaro non sa

cosa sto per fargli.

 

Ma,… mi ravvedo.

Eccolo libero.

Continuerò domani ad ammirarlo

in una splendida farfalla.

ELENA AGOSTINI