Emilio Baiocco - Poesie

          Desiderio

 

   Oggetto e soggetto 

     del desiderio

   Non posso controllarlo

   Ma solo percepirlo,provocarlo

     soffocarlo ,condannarlo,  

               Dimenticarlo…

 

   Il desiderio circonda 

           ogni speranza

   come il mare la terra

 

   Non si può evocare

   ma solo odiare o amare,

   Non si può fingerlo 

        nè nasconderlo

 

   Si può accarezzarlo

   e con l’innocente sorriso

            di un bambino,

              desiderarlo.


 

 Eros

 

   Come tepore di brace

     un canto leggero

     di crisalide

     giunge ai miei sensi

   Chiudo gli occhi

     per sognarti

     ho sete di pensarti

     e tutti i fauni si toccano

     quando t’invento

   Lentamente danzano

     sul mio calice di suoni

   Se ti sfioro appena 

     e ti respiro

     tutto diventa vero

     per poi subito svanire


 

 La piuma

 

   L’inaspettata brezza

     di quest’attimo 

     già passato

   Posa una piuma 

     sulla mia mano

 

   L’accarezzo con gli occhi

     e ascolto il suo silenzio

   Soffice sfumatura d’aurora

     tra le mie dita

   Libera leggerezza 

     di un’erotica memoria

 

   Vibrazione lieve 

     di emozioni antiche

     sulla mia pelle

   Vorrei trattenerla ma

     è già volata 


 

Fantasia

  

  Una parola per volare

    sull’emozione

  L’immagine da inventare

    per riscattare

    gli sbagli fatti

  Sintesi eterea e fuggevole

    del desiderio

  Estetica pulsione

    liberatoria

  Creatrice del sogno

    e del tempo sorella

  Nel mio stupore nuoti

    come una lontra

    nella sua laguna


 

          Tango

 

  Arrogante dono

  Di un armonico suono

  Con i morbidi spigoli

      del sentimento

 

  Mi disseto,

  Accettando la sfida,

  Al calice del mondo

  Custodito nei tuoi occhi

 

  Percezione mutevole

        di passioni,

  Nel torrente di eteree

           sensazioni

 

  Geometriche figure

       s’inseguono nello spazio

  All’inarrestabile ritmo

             del creato,

  Indifferente all’ultimo

               abbaglio

  Di una fiamma che si spegnerà


 

Oggi è già ieri

 

  Del futuro

    non ho memoria

  Il passato resta

    un velato racconto

    senza inizio

  

  Invento il sogno

    di cui ho bisogno

    e lo inseguo

    oltre il confine

 

  Finchè non viene

    divorato dal ricordo

    come al tramonto il sole

    dall’orizzonte


 

 

        Labirinto

 

  Non c’è uscita

  Tra i frutti e le siepi

  Del labirinto

  Che dentro me ho dipinto

 

  Resta solo il dolore 

  Di un cuore

  Confuso e smarrito

  Che forse non ha mai amato

 

  La fantasia s’incarna

  In ostinato desiderio

  Per aprire e lacerare

  Antiche ferite

 

  Il corpo si decompone

  lentamente

  Senza domande nè risposte

  Nell’inerzia dell’essere

 

  Come un variopinto uccello

  Nella sua gabbia

  Provo compassione

  Per ciò che vive

 

  Aspetto la primavera

  Che mi sorridde

  Con labbra inventate

  ignorando la mia stanchezza

  

  Non c’è uscita

  In questo labirinto

  che ho dipinto


 

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