Maria Rosaria Virgallita, lucana (1981). Laureata in Filosofia, scopre la sua passione per la letteratura e la poesia da adolescente. Resta affascinata dai poeti maledetti Baudelaire e Rimbaud e dagli italiani Saba e Quasimodo. È influenzata del pensiero di Nietzsche, degli esistenzialisti francesi, Sartre e Merleau-Ponty, dalla fenomenologia tedesca e da Moravia. I suoi scritti parlano di esistenza − spesso connotata da quella dimenticanza che ti appartiene − di emozioni, odori, sensazioni e vibrazioni che non sai spiegare, delle pulsioni che ti trascinano come un fiume in piena. E ancora, parlano del riconoscere le cose attraverso gli odori e della libertà intrappolata nel corpo e del corpo che parla dell’anima. Ha già pubblicato con l’Editore Pagine nella collana “Voci Versate” n. 50 e “Luci Sparse” n. 54; ha avuto menzioni di merito in diversi concorsi di poesia.