Tamara Catania - Poesie e Racconti

Cantastorie. Racconti di andata e ritorno

 

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Sei racconti per trasportare il lettore in un viaggio interiore carico di simboli con cui potersi confrontare, un viaggio attraverso le forze della natura, il femminile sacro e molto altro ancora per ritrovare il coraggio di essere se stessi.


Il Canto del Cantastorie

 

Suona il tamburo suona suona ancora

risveglia la memoria.

Viaggia col tamburo viaggia viaggia ancora

per le quattro direzioni della Terra.

Canta col tamburo canta canta ancora

la Storia antica e nuova.

Guidami tamburo guidami ancora

per le quattro direzioni della Terra.

Per le quattro direzioni della Terra.


Donna Orsa

 

C’era una volta una donna conosciuta come Donna Orsa che viveva sulla Montagna che Tocca le Stelle.

Ella abitava lassù, tra le rocce, in un’antica grotta e trascorreva le sue giornate in tranquillità. Faceva lunghe passeggiate tra i boschi, si nutriva dei frutti della terra e si prendeva cura degli animali della montagna.

Amava infatti, passare molto tempo ad osservarli e nei giorni in cui la pioggia non le permetteva di uscire, Donna Orsa dipingeva gli animali selvatici sulle pareti della grotta.

Quando la luna era piena, Donna Orsa si recava in cima alla Montagna che Tocca le Stelle e battendo i piedi nella terra intonava un canto sacro. Mentre cantava, al ritmo della danza, avveniva una grande magia: il corpo di Donna Orsa si faceva più grande e possente, i suoi piedi si trasformavano in zampe brune e il suono della sua voce diveniva più basso e profondo.

Ad ogni luna piena ella si trasformava in un’orsa e questo permetteva che tutta la vita esistesse così com’era; che l’acqua fresca e limpida corresse rapida e allegra dalla sorgente in cima alla montagna lungo il letto del fiume giù fino al mare, che gli alberi crescessero all’in sù sotto la luce del sole e che a primavera sbocciassero i fiori.

Grazie a questa magia che si rinnovava ciclicamente la vita trascorreva serena e in equilibrio, e così fu per molto tempo. Un giorno Donna Orsa, passeggiando tra i boschi, vide nel cielo una magnifica aquila blu, molto più grande e maestosa rispetto a quelle che era abituata scorgere volare tra le nuvole.

Non avendo mai visto una creatura simile Donna Orsa, piena di curiosità, si mise a seguire il volo di quell’uccello finch’esso non si posò sulla riva di Lago Ombra.

Per non rischiare di spaventarlo e farlo fuggire via, ella si mise ad osservare quella straordinaria creatura silenziosamente dietro ad uno dei numerosi alberi della radura.

Ma quando l’aquila blu iniziò a sorseggiare l’acqua del lago, Donna Orsa si lasciò sfuggire un’esclamazione: “Fai attenzione!”.

Ma ormai era troppo tardi e il maestoso uccello blu si trasformò magicamente in un essere luminoso; il suo corpo e il suo volto assomigliavano a quelli di un uomo, ma la sua pelle chiara irradiava una luce tale da illuminare l’ombrosa radura che li ospitava.

Donna Orsa non aveva mai visto niente di simile, il suo cuore batteva forte e sentiva nascere dentro di sé un sentimento nuovo.

“Chi sei?” gli chiese.

“Io sono un Figlio delle Stelle; quando i Figli delle Stelle devono viaggiare assumono la forma di grandi aquile blu, in questo modo possono raggiungere luoghi lontani. Sono in viaggio da lungo tempo ormai, e sono sceso quaggiù per riposarmi e riprendermi dalle fatiche ma quando ho bevuto l’acqua di questo lago ho riassunto il mio vero aspetto e non so perché” rispose l’essere luminoso venuto dal cielo.

Donna Orsa, poiché conosceva tutte le cose della Terra, si affrettò a spiegare:

“Questo è Lago Ombra, a chiunque beva la sua acqua verrà mostrata la vera essenza del proprio essere. Trascorsi tre giorni la magia svanirà e potrai tornare alla forma di grande aquila blu e riprendere il tuo viaggio”.

Così Donna Orsa si prese cura del Figlio delle Stelle, lo ospitò nell’antica grotta e gli parlò della saggezza della Terra.

Alla sera trascorrevano lunghi momenti ad ammirare il firmamento mentre l’essere venuto dal cielo narrava le storie della sua gente.

I tre giorni passarono e la magia di Lago Ombra terminò; nel frattempo tra Donna Orsa e il Figlio delle Stelle era nato un forte sentimento d’amore.

Il giorno in cui l’essere del cielo riprese il suo viaggio fu triste e doloroso.

Si salutarono in cima alla Montagna che Tocca le Stelle, dal cielo scendeva una pioggia dolce che accompagnava le lacrime di Donna Orsa dal suo volto fino alla terra; il Figlio delle Stelle, che non voleva separarsi dalla sua amata, le chiese di andare con lui ma ella, seppur a malincuore, rifiutò poiché era consapevole del compito che aveva sulla Terra.

Così l’essere luminoso, riprese le sembianze di grande aquila blu, spalancò le ali e volò nel cielo stellato fino a scomparire. Donna Orsa trascorse innumerevoli giorni nella grotta al buio e in solitudine piangendo il suo dolore. Nonostante la compagnia degli animali della montagna si sentiva sola e triste. Il tempo scorreva lento e malinconico finché un giorno Donna Orsa scoprì che l’amore che aveva condiviso con il Figlio delle Stelle le aveva lasciato in dono una piccola creatura che stava crescendo nel suo grembo.

Ciò le diede la forza di riprendere la sua vita; ritornò a passeggiare per i boschi e a prendersi cura degli animali selvatici e quando la luna piena era alta nel cielo danzava la vita in cima alla montagna.

I mesi passavano e il ventre di Donna Orsa diveniva sempre più gonfio e tondo finché, in una notte senza luna, ella diede alla luce una bambina.

Mentre allattava la piccola al seno, ancora provata dalle fatiche del parto, Donna Orsa scoprì una nuova forma di amore: l’amore di una madre.

Negli anni che seguirono ella si impegnò a crescere sua figlia, le fece conoscere gli animali selvatici, con la terra rossa le fece dipingere le pareti della grotta e le insegnò tutto ciò che sapeva. Prima di addormentarsi Donna Orsa narrava alla bambina le storie dei Figli delle Stelle che tanto tempo prima l’essere del cielo le aveva raccontato. Così la bambina crebbe fino a diventare una piccola donna; quando ebbe il suo primo sanguinamento Donna Orsa le disse tutto ciò che c’era da sapere sulla donna e sulla Madre Terra e ad ogni luna piena la portava con sé in cima alla Montagna che Tocca le Stelle per insegnarle a danzare la vita.

Entrambe battevano i piedi nella terra cantando e insieme, sotto la pallida luce della luna, si trasformavano in orse. E la vita trascorreva sulla Terra prospera e abbondante.

Con lo scorrere del tempo Donna Orsa iniziò a sentire il peso degli anni, nel suo cuore percepiva che il suo compito sulla Terra stava giungendo alla fine.

In una notte di luna piena Donna Orsa e sua figlia salirono su per la Montagna che Tocca le Stelle per danzare la vita, arrivate in cima videro appollaiato su una roccia un magnifica aquila blu. Donna Orsa non riusciva a credere ai suoi occhi; con un balzo l’uccello blu si fece più vicino e cominciò a parlare:

“Donna Orsa il tuo compito su questa terra è stato quello di danzare con amore e gioia per mantenere la vita in equilibrio, se ascolterai il tuo cuore potrai sentire che il tuo compito qui è finito. Hai insegnato alla tua creatura ogni cosa e lei continuerà a custodire la vita e insegnerà a sua volta la saggezza di Madre Terra ad altre donne. Adesso la tua Anima ti sta chiamando verso strade nuove. Vieni con me!”.

Donna Orsa sentiva la verità di quelle parole e provava una grande gioia nel poter seguire finalmente il suo amato, tuttavia quando si volse per salutare sua figlia pianse calde lacrime. Mentre si stringevano in un forte abbraccio entrambe ebbero la consapevolezza che tutto sarebbe andato per il meglio e che il loro legame, in quanto madre e figlia, in quanto donne, non si sarebbe mai spezzato; nonostante lo spazio e il tempo sarebbero rimaste una cosa sola.

Infine Donna Orsa si levò in volo con la grande aquila blu, salì su nel cielo e visse tra le stelle.

 

La vita sulla Terra continuò a scorrere felice e prospera poiché quando la luna era piena, in ogni angolo del pianeta, vi era una Donna Orsa che su per le montagne danzava la vita. Di donna in donna la saggezza di Madre Terra venne tramandata e mai dimenticata.

 

E si racconta che su nel cielo, tra le stelle, si trovi Donna Orsa che, assieme a tutte le Donne Orsa che hanno compiuto il loro destino, vegli affettuosamente sulle figlie che ancora danzano la vita sulla Terra.


Canto Sciamanico

 

Sono il seme di una stella

piantato nel grembo della Terra.

Danzo con il Sole

canto con il Vento,

canto con il Vento.

Le mie radici sono forti e salde

mi levo verso il cielo.

I miei rami tesi sfiorano la Luna

sfiorano la Luna.


 

“Contemplium”

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“Il Labirinto del Tempo”

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Il Misuratore

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“Il Totem dell’Orsa”

 

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