Biografia

fullsizerender-10_44394527515_oUrbano Briganti, le cui poesie, appena quindicenne, sono pubblicate sul settimanale ravennate “Il Romagnolo” a cura del prof. U. Foschi, che ne fa anche la prima recensione (in seguito altre compariranno sulle riviste: “Silarus”; “Il Bagordo”; “Quinta Generazione”; “Logos”; “Arcobaleno”; e più tardi in Francia su “Jalons”), interrompe gli studi universitari  appena dopo il primo anno del corso di Lettere e Filosofia, per urgenti necessità famigliari (lavoro e mantenimento della famiglia)”
Briganti scrive dal ’78, fin dai banchi della prima Liceo, e dall’”82 partecipa saltuariamente ai concorsi letterari, ricevendo varie segnala-zioni tra l’”82 e l’ “85 (Grosseto, Catania, Monza, Forlì); quindi è finalista a Riccione, Bergamo, Alessandria, Forlì, Roma, Milano, Messina; ed è vincitore del premio “Satyagraha-Città di Riccione” del 1990, e primo assoluto al concorso “Carpe Diem” nel 1997 a Bologna (Edizioni UnionCards, San Lazzaro di Savena).
E’ stato tradotto in Francia sulla storica rivista letteraria “Jalons” a cura dell’italianista M. Baccelli, e incluso nella antologia bilingue (francese/portoghese): Reflexos da poesia contemporanea do Brasil, França, Italia e Portugal , por (a cura di) J. P. Mestas, Lisboa, Universitaria Editora, 2000. Ha visto pubblicate negli Stati Uniti alcune sue composizioni originali in lingua inglese su 3 antologie a cura della editrice The International Library of Poetry: The silence Within, Owings Mills, MD, 2001, Library of Congress ISBN-0-7951-5062-8; Letters from the Soul, Owings Mills, MD, 2002, Library of Congress ISBN-0-7951-5160-8; Eternal Portraits, Owings Mills, MD, 2003, Library of Congress ISBN-0-7951-5227-2. In Italia è presente in numerose antologie, tra cui le prime e più datate: La doppia dimenticanza, Forlì, Forum, 1983; Sette Poeti, Forlì, Forum, 1988; La conservazione dell’oggetto poetico, Milano, Laboratorio delle Arti, 1993; e, tra le più recenti, sul n.142 della Collana Riflessi, editrice Pagine, Roma, 2015. Due sono le sue raccolte personali che hanno visto le stampe, e sono attualmente fuori commercio: Stenditoi, ciò che non fu scritto splende, Milano, ed. Lineacultura, 1997; e Inarrivabile Amore, Ragusa, ed. Libroitaliano World, 2003.
Mentre le sue ultime e più recenti raccolte personali edite in volume e ancora disponibili (sia in versione cartacea, sia in e-book), richiedibili alla pagina dell’autore https://ilmiolibro.kataweb.it/utenti/419824/urbano-briganti/
L’ultima notte del firmamento
L’altra intenzione
Le pagine mai scritte
Nelle galee del disincanto (quest’ultimo in due versioni: una essenziale e compatta dal sotto titolo “scritto a mano”; ed una completa ed estesa dal sotto titolo “La versione raggelante – In jubili absconditus”)
Raccolte poetiche che lettori, e autori hanno commentato e recensito positivamente; e di cui segue un minimo estratto dai commenti ricevuti nel 2018, anno di prima pubblicazione:
Albano (Docente di Italiano e Latino): “La ricchezza lessicale ed il potere evocativo delle liriche raccolte ne “L’ultima notte del firmamento”, catturano il lettore in un ordito di intensi sentimenti …(omissis) Briganti in ogni verso esprime una statura di poeta e di filosofo gigantesca. Le sue parole “gemmano” echi di maestri del verso come Montale, Pascoli, Rebora e Dante … (23/9/18). E in altro commento precedente (Luglio 2018) aveva scritto: “… Bellissimi e commoventi i tuoi testi e suggestiva l’ispirazione a un certo Montale e l’omaggio al “Battello ebbro” di Arthur Rimbaud.”
Mascia (Laureanda in Storia dell’arte, scrittrice e articolista sul web): “Versi profondi, parole toccanti e ben ponderate, un lavoro di maestria e unità stilistica incommensurabili. Preciso e arguto nell’utilizzare tali stilemi. Sentimenti avvolti in un turbinio di sensazioni ben espressi in chiave quasi cavalleresca. Un dolce connubio tra amor sacro e amor profano. Complimenti … ottimo lavoro, ti auguro di avere tanta fortuna in questo campo perché sei veramente capace di trasmettere nell’antica arte della poetica.”
Zenarola (Storica del cinema, copywriter e narratrice): “Rarefatti e sferzanti, come l’aria che schiaffeggia un amore finito. Ricordi, dolorosi e incancellabili, cornici senza quadri, specchi infranti dall’assenza … Versi che sfiorano la pelle e, a tocchi lievi, si arrampicano al cuore.”
NOTA ai commenti sopra riportati: questi, come gli oltre 80 commenti inseriti online, ma non pubblicati nella apposita sezione delle recensioni, sulla pagina o vetrina dei libri presenti sul sito ilmiolibro.kataweb.it, dopo 2 anni sono stati eliminati dalla redazione del sito; mentre sono ancora presenti tutte le recensioni alle varie pubblicazioni, ivi pervenute nella apposita forma di recensione
Al link https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/416631/lultima-notte-del-firmamento-2/ è sempre disponibile, anche in versione digitale (e-book), oltre che tradizionale cartacea, la raccolta di poesie “L’ultima notte del firmamento”, che alla data del 23 Novembre 2018, si è posizionata al 3° posto in graduatoria sul totale dei 474 libri di poesia presentati al concorso “Il mio esordio 2018”, nella speciale graduatoria dei libri più supportati dai lettori iscritti al sito ilmiolibro.kataweb.it, ad oggi ancora la più grande community italiana di lettori e scrittori, con oltre 300.000 utenti che visitano il sito ogni mese, e oltre 35.000 scrittori che hanno creato la propria opera attraverso il sito (collegato ad uno dei più importanti gruppi editoriali italiani che, tra gli altri, pubblica L’Espresso, La Repubblica, La stampa, Il Piccolo, Il Secolo XIX, Micromega, e Limes).

Commenti e recensioni a “L’altra intenzione” (1a edizione novembre 2018):
1a recensione pervenuta: “Versi profondi, intensi, evocativi della nostra stessa esistenza, pregni di verità riflesse attraverso la luce dell’ anima. Liriche di pregio che rendono ancora di più lustro al Poeta Urbano Briganti, fonte di conoscenza e di guida al verso d’Autore. Versi eleganti, eternamente veri, di statuaria bellezza … quasi nella penombra della mente e del cuore, che giunge a noi come un cantico di pastori d’inverno … Invito tutti ad immergersi tra le pagine colte di queste liriche supreme, metafisiche, docili come la sera e possenti come il vento d’inverno.” di Antonello Pellegrino (Autore e scrittore, poeta e critico letterario su ilmiolibro.kataweb.it) 05 dicembre 2018.

“Versi che si allineano sul rigo dell’eternità espandendo la luce di un’anima che riesce a poetare come pochi. Urbano Briganti si conferma un poeta dal talento innato, cristallino. Parola dietro parola, verso accanto a verso, riesce a trasformarsi in viandante della notte, un pellegrino dalle cui corde intime e profonde fuoriescono liriche che sanno rendere universale il ricordo, la malinconia, la solitudine intrisa di memoria incancellabile. Il cuore, il nostro, il suo, precipitano nel dirupo del dolore quando l’amore tradito, l’abbandono non lasciano scampo fino a lacerare l’anima e ridurla in brandelli. La poesia di Urbano Briganti diventa così manifesto senza filtri, immagine nuda, cruda, sensoriale e umana, profondamente umana, di un’anima che anela a riversare emozioni, sensazioni e uno sguardo che sa andare oltre, oltre il confine della normalità. Una raccolta di versi che lascia il lettore senza fiato, quasi disarmato di fronte a tanta bravura. Semplicemente grazie per questo dono che ci rende la bellezza dell’anima in tutte le sue innumerevoli sfaccettature.” Anna Maria Risi (redazione del giornale multimediale “Infoscenario.online”. Ha pubblicato articoli, recensioni artistiche, prose poetiche e componimenti lirici) recensione del 27/12/2018.
Zenarola (Storica del cinema, copywriter e narratrice, il cui romanzo è stato scelto da Feltrinelli e Scuola Scrittura Baricco come finalista al premio letterario del 2018) scrive: “Indicibile la bellezza che Briganti riesce a radicare nei suoi versi. Altalenanti come bagliori inaspettati d’inverno … in un tempo immateriale. Quello dell’anima … un’architettura poetica che, nella musicalità e nel timbro del verso, raggiunge una straordinaria struttura creativa. “L’altra intenzione” è tutto ciò che un poeta può regalare al lettore. La sua anima.”
Antonio Bennato (Poeta e romanziere edito da Mondadori negli anni ‘80) ha scritto:
“Col suo scatto creativo e con assorta pazienza, Urbano Briganti costruisce versi fino a viverli per cogliere, intatti, gli accenti profondi del tempo, del sogno, della solitudine, dell’anima. Li elabora rivestendoli di “quella bellezza che sfuma / sfuma via / nell’incanto e nel tempo / nell’universo.” E sono parole che sorgono dall’ispirazione, a volte come getti rigogliosi, a volte come “brezza di sogno”… I versi, per una esigenza dell’anima assai meditati, si fondono in un eloquio fatto spesso di mestizia; sempre sorvegliati, colti e robusti, dal cuore armonioso.  Le splendide figure quasi senza tregua fanno impallidire quella mestizia. Ma il Poeta Urbano non impoverisce questo mondo del proprio cuore, lo riempie, anzi l’ha già riempito della sua voce e del suo canto. Sono grato al nostro Poeta perché è rimasto fedele alla grande Poesia; con lui, la Poesia è viva e vivissima.” recensione del 27/12/2018

Ornella Ferrari Gigante (Scrittrice, narratrice e poetessa, finalista al premio Il mio esordio 2018) recensione del 13 dicembre 2018:
“Il viandante si è perso stanotte/ e l’anima con lui” , così sprofonda nel dolore del ricordo così fulgido e così felice, il cuore del poeta. “L’anima sbriciolata in mille pezzi” si scioglie nel ricordo della felicità scomparsa (“Petali d’anima”, “brezza di sogno”). Urbano Briganti è un poeta vero, un poeta che conosce la poesia nel profondo, perché la sua anima ne è impregnata fino all’impossibile. Il ricordo, la tristezza, la solitudine pregna di ricordi, l’amore tradito, l’abbandono, vissuto così intensamente da far dolere la carne, da lacerare le viscere e far sanguinare l’anima. Il cuore affonda nel ricordo e noi palpitiamo con lui. Pochi poeti riescono a trascinare i lettori in emozioni così intense, a farli partecipare con tanta emozione ai propri sentimenti. Un Poeta vero che parla la lingua della vera poesia.”

Le parole che ci accadono addosso di Paolo, Bruno, Vanna (alias Paolo Aresu, giornalista, Roma) 24 maggio 2019: Non saprei proprio come definire questi intensi e profondi versi che portano in se altro oltre la poesia, forse l’opera di … uno sparuto drappello di operai della parola al cantiere e alle fucine delle assonanze e alle metafore inaudite e senza speranze (che meraviglia!), forse una musica soave, oppure un’armonia che sconvolge e ci trascina dolcemente, un pianto che attanaglia ma che scioglie i pensieri, un amore che penetra ma che resta appiccicato ad ogni poro della nostra pelle. L’opera del poeta sicuramente riesce a far emergere parti molto profonde dell’anima, così … sbriciolata e resa irricomponibile dai mille pezzi in cui la vita l’ha divisa, ma provando a ricucirli con il sapiente ricamo di parole che colpiscono nel segno dei sentimenti e che ci fanno trovare l’orientamento in quella strada piena di tutte le “piccole” situazioni in cui spesso non si riesce a trovare le parole giuste per chiamarle e riconoscerle. Ecco, Urbano Briganti forse ha anche questo ruolo, quello di trasformare in parole i sentimenti che non si riescono ad identificare, decifrare ed esprimere nel loro meraviglioso alfabeto e ci dà la chiave per comprendere meglio i contesti emotivi nei quali a volte si rischia di annegare, inesorabilmente, quando la speranza di potersi salvare è invece legata solo alla forza di aggrapparsi ad un semplice, sottile e fragile modo di pensare. Sono versi che ci danno una visione prospettica di ciò che ci sta accadendo addosso e che usano un dizionario molto particolare, quello delle emozioni, quello della vita che ci frastorna ma ci lascia legati alla nostra meravigliosa fragilità e al pianto, che ci fa sperare di essere ogni nostra “altra intenzione” in tutte quelle emozioni che avrebbero potuto darci altre mappe del nostro essere, altri panorami e altri annegamenti e darci la voglia di scoprirci ancora una volta così vivi, nonostante la vita. Complimenti.

Un dipinto di emozioni di Chiara M. Boldrini (scrittrice, finalista al Mio Esordio 2018) recensione del 31/1/ 2019: “L’altra intenzione” è un passaggio obbligato per ogni essere umano. È quel momento di pausa che tutti noi, prima o poi, abbiamo attraversato e Urbano Briganti lo descrive magnificamente. Volti, baci mancati, albe e tramonti: sono solo alcune parole chiave di questa mostra di dipinti poe-tici. Sì, dipinti. Perché non sono semplici poesie, ma leggendo sembra di essere dentro fisicamente a quel posto, a quel momento descritto e pen-nellato nei dettagli. Personalmente mi è sembrato di essere in un quadro di Monet: La Gare Saint-Lazare. Leggendo questo bel libro di poesie ci si può sedere, respirare a fondo e tornare con la mente indietro, a quel bin-ario dove abbiamo salutato qualcuno, dove avremmo voluto afferrarci per mano e correre lontano, fuori dalla stazione. Ma così non abbiamo fatto. L’altra intenzione riporta incessantemente ai giorni malinconici, che chiedono di essere aperti e poi riposti nella libreria personale che giace nel cuore. È così allora che possiamo gustarci una raccolta di pura poesia, dalla sua alba al suo tramonto nel quale possiamo incontrare di nuovo tutti i volti che abbiamo lasciato quella mattina, nella nebbia e che speriamo senza sosta di vedere tornare, con quel bacio che finalmente potremo darci. Bravo l’autore a non risultare mai banale ma, al contrario, a portare per mano il lettore in questo viaggio senza stancarlo.

L’anteprima online della raccolta poetica “L’altra intenzione” (cui si riferiscono le recensioni appena sopra riportate, solo una minima parte delle numerose ricevute e leggibili online al link ) è sempre disponibile e gratuita sino a pag. 20, per chiunque acceda al sito, disponibile sia in versione digitale (E-BOOK),  sia cartacea tradizionale (LIBRO).
al link: https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/452929/laltra-intenzione/

Recensioni a “Le pagine mai scritte” (1a edizione 2020):
“… sfogliare l’ineffabile rosa, e ne scopre il tormento, la nudità di fronte alle “intemperie” e i versi scorrono con forte carica d’energia in un flusso di metafore o di parole “abbracciate ai mattini spezzati senza più allegrie”, in un congegno espressivo che certamente non è usuale. L’abbandono, l’oscurità della sera, le illusioni, e tutte le metafore della solitudine sono trasferite nella parola poetica, dove la tensione diventa concreta, ma anche la distensione è sensibile, come ad esempio in quel punto in cui il verso si arma di commozione… Immediati e umani, quei versi paiono distesi al sole come panni sgocciolanti. Il Tempo e la linfa che sale dal dolore non sono un episodio letterario del Briganti ma sono una sostanza spirituale per dilatare, nell’estetica della poesia, una vita che il dolore rende innocente, una vita di cui la figlioletta Angela, “immeritato dono dell’eternità”, è un punto chiave.” Estratto della recensione di Antonio Bennato (Poeta e romanziere, edito da Mondadori negli anni ‘80)

“Poesia sublime …” di Angelo Pulpito (Narratore e critico letterario su ilmiolibro.kataweb.it) recensione del 16 febbraio 2021:
“La vera anima dell’autore si dischiude lentamente in versi straordinari che denotano una grande abilità poetica e tanta sensibilità. Sono poesie che esprimono mirabilmente anche il sentire di tutti noi, mettendo luce nei nostri pensieri, nelle nostre emozioni. Ciò che quotidianamente risulta ines-presso riesce ad essere finalmente svelato grazie alla penna di Urbano Briganti. Il libro si apre con
la bellissima “Come una rosa”, una poesia davvero ineffabile in cui siamo di fronte ad una splendida esplosione della natura. La lettura del libro ci presenta quasi pennellate pittoriche che ritraggono aspetti profondi e segreti dell’esistenza. Si procede “contro tempo, contromano/ contrariamente alla … folla” da cui si è piacevolmente disconnessi. Nostalgie, dolori dell’anima, illusioni, attese, speranze, sentimenti si avvicendano in questi versi molto suggestivi. Il lessico poetico è ben scelto e particolarmente incisivo, toccante. Una lettura affascinante di altissima poesia.”

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Sensibile e doloroso di Ornella Ferrari Gigante (scrittrice e narratrice, finalista con i suoi libri al concorso letterario “Il mio esordio”) recensione del 16 febbraio 2021:
“Un’anima grande, vibrante e colma d’amore ci regala delle liriche straordinarie, sovente dolenti e malinconiche, in cui il dolore si stempera però in un sentimento dolcissimo che non è mai privo di speranza. La vita ha dato a questo sensibilissimo, straordinario poeta grandi dolori ma anche grandi gioie, e la poesia fluisce con ritmo  musicale e accattivante entrando con  forza e meraviglia nel cuore del lettore, dilatando il tempo e lo spazio, regalando emozioni profonde e significative, tenere e dolorose, ma mai disperate,  lasciando in ultimo, come nel vaso di Pandora, cantare la speranza. Un grande poeta, che con questi versi intensamente lirici ci racconta il suo grande cuore e ci invita a entrare nella sua splendida anima. Grazie Urbano
di tanta meraviglia.”

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Tesori nascosti di Domenico Mennella (Poeta, scrittore, già docente di lingua inglese) recensione del 20 aprile 2020:“Non so in quale cassetto (della casa o del cuore) il nostro pregevolissimo poeta Urbano tenesse conservati questi versi. Il cielo ha voluto, per buona sorte di noi lettori assetati di grande letteratura, che quel cassetto si schiudesse per portarli alla luce e consegnarli a noi perché potessimo goderne, complice lo spirito di accoglienza  e di discernimento del nostro sito. Basta scorrere le prime righe della raccolta per iniziare a respirare l’inconfondibile afflato che caratterizza lo stile e l’anima poetica dell’Autore. Caratteristiche, queste, che io un giorno, come viene riportato nel commento che Urbano ha voluto benevolmente accludere in calce al volume, mi permisi di definire, con la sfrontatezza tipica dei talent dilettanti, “saudade”, vale a dire quella sorta di fluido miele intriso di limone che è un po’ l’anima delle espressioni poetiche brasiliane. Malinconia, dunque, ma soffusa di dolcezza, che staziona, per dirla con il Poeta, “ai confini delle periferie dell’anima e di un volto”. E qui si affaccia quella preziosa e sublimante ma misuratissima ridondanza stilistica che è un po’ il marchio di fabbrica del nostro Autore. Ridondanza ma anche estrema, purissima rarefazione di prospettive: “Quello che resta di te sono gocciole nel vento”. E ancora sottili e agghiaccianti assonanze: “assurdo assunto” del momento presente. Per restare ancorati alla forma, il lettore non può fare a meno di soffermarsi sui melodrammatici ma al contempo aspri aggettivi privativi. Ne emergono non pochi: inavverabile, irrecuperabile, irricomponibile, inconfinabile, irrisolvibile, inarrestabile … è il trionfo di Sua Maestà l’Assenza, che diverrebbe irrimediabil-mente “assenzio”, se non fosse mitigata dal poetico illudimento che presiede alla sublima-zione del dolore. È pur vero, ammonisce a se stesso il Poeta, che non è dato “risalire la sponda del tempo”, e che la prospettiva del qui e dell’ora si presenta “irriconvertibile”, ma è altrettanto vero che nella rude cornice dell’ “elegia del tormento” trova posto, e posto d’onore, la figura reale, presente e consolante di Angela, la figliola diletta, unica e insos-tituibile pedina vincente in grado quanto meno di pareggiare la partita con l’infida sorte.  Così che quella “statua di ghiaccio e di sale”, che riporta alla memoria il biblico Lot, pur giganteggiando nel panorama del presente, non ne esaurirà l’orizzonte. Unico, disperato appiglio, questo, per poter resistere ad un incedere contro tempo e contro mano, seppure “accartocciati ad un falò di frasi fittizie”: frasi sì di per sé evanescenti, ma recanti un’eco in qualche modo consolatoria se affidati al vento compassionevole della Poesia.  “Non ci sono città dove fuggire” – lamenta il Poeta – ma c’è un bene, unico bene, Angela, in funzione del quale vale la pena restare. Sono solo alcuni, claudicanti spunti che nella mia pochezza mi sento di porgere al lettore, che ne ricaverà sicuramente di altri, magari più rispondenti e più calzanti, accostandosi a questo prezioso volume.”

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Mirabile “viaggio” nell’Anima dell’Autore di Bernardina Capuani (lettrice) recensione del 18 febbraio 2021: “La meticolosa ricerca nei termini, l’uso di immagini, dalle tinte e dai suoni potentemente evocativi, racchiuse in splendide metafore, dal forte impatto tanto visivo quanto emotivo, sapientemente cesellate ed impreziosite dal succedersi ripetuto e costante di classiche e raffinatissime figure retoriche di più specie, fanno dei sublimi versi dell’Autore, poesia colta ed oltremodo elegante, oserei aggiungere di leopardiana memoria. Ci si sente presi e trascinati nel vortice di emozioni, sensazioni, sentimenti, intensamente vissuti dall’Autore, i quali,  magistralmente resi al Lettore, riescono a coin-volgerlo emotivamente, lo irretiscono, lo incantano e, a tratti, profondamente lo commuovono. Grata all’Autore, per avermi fatto il dono di condurmi nei meandri più intimi e reconditi della sua Anima, plaudo al suo “cantar sublime” e, sentitamente, lo ringrazio.” Bernardina Capuani

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”Le pagine mai scritte” di Urbano Briganti di Hopfrog70 (lettore) recensione del 1 marzo 2021: “Operazione a cuore aperto, liriche a tratti nude ed innocenti che nulla hanno degli espedienti retorici. Le pagine mi hanno trasmesso il vivo dolore, disperante di tutto. Dominano sensazioni interiori/esteriori invernali, ghiacciate, bloccate, ferme in un tempo che riacquista nel ricordo una propria breve, intensa vita, sotto la coperta soffice di una fredda neve, unico rifugio, isolante acustico dal mondo che si affanna intorno e da cui l’autore si sente estromesso, fuori posto, scalzato via dal proprio destino, dalle circostanze che hanno divorato come cimici l’orizzonte condiviso con la persona amata.  Altra dimensione, si direbbe consolatoria a prima vista è quella onirica; ma anch’essa si consuma presto, non ha radici salde, decade come vana illusione senza appigli nel futuro: dura lo spazio del sogno ad occhi aperti, cullato da musiche, che aprono scenari di tranquillità, pace interiore in bilico tra la loro possibile realizzazione e concretezza e l’aridità della realtà vissuta, muta protagonista a cui non ci si rivolge, che si lascia perdere. L’autore vive per amare, come dargli torto? Vorrebbe amare ancora il suo amore tolto, vuole donarsi alle persone che ama senza riserve e ritegno.
Vuole donarsi a noi, Urbano Briganti, puro di biancore e sacrificio. È grazie a questo che ciò scrive diventa universale, il suo orizzonte disperato, senza una particolare finalità è quello alla fine di tutti noi, ovattati ciascuno a proprio modo al mondo.”

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NOTA: L’anteprima online della raccolta poetica “Le pagine mai scritte” è sempre disponibile, in lettura gratuita, sino alla pag. 19, a chiunque acceda al sito, ed è richiedibile sia in versione digitale (E-BOOK), sia cartacea tradizionale (LIBRO), mentre le sopra riportate recensioni sono ivi presenti e sempre da chiunque implementabili, una volta acquisita una copia cartacea o digitale che sia, alla pagina o vetrina online del libro stesso al link https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/540170/le-pagine-mai-scritte-2

Recensioni a “Nelle galee del disincanto” (1a edizione 2022 per entrambe le versioni):
versione estesa e completa alla pagina: https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/633664/nelle-galee-del-disincanto-4/
versione ridotta ed essenziale alla pagina: https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/632249/nelle-galee-del-disincanto/

Poesia straordinaria di Angelo Pulpito (recensione del 11 agosto 2022): L’autore raggiunge anche in questo libro le alte vette della poesia. Riesce a comunicare i sentimenti più profondi con grande sensibilità. Nei versi traspare il dolore del vivere, ma anche una forza notevole nel volerlo superare. Il poeta riesce mirabilmente ad illuminare le sue poesie con la luce della speranza, fioca, ma persistente. Notevole è l’amore che lo lega alla figlia, un sentimento in cui si avverte il rammarico di un futuro ” in cui il vecchio padre non sarà più al suo fianco a stringerle la mano”. I ricordi fanno riaffiorare un’immagine di donna che si dilegua velocemente come in un sogno impossibile da dimenticare. Il tempo viene rappresentato come “angosciante, dilacerato dall’agonia e dal tormento”. I paesaggi, gli ambienti  sono cupi e appaiono come sfondi che potenziano i risvolti dell’anima.  La poesia diviene pian piano una linfa vitale che dà energia anche alle sofferenze, ricomponendo i tasselli dell’interiorità come in un mosaico perfetto. La grande abilità dell’autore è nel fluire continuo e dinamico delle idee; egli fa una scelta del lessico straordinaria e ci regala dei versi possenti e incisivi, quasi epici. Il lettore non può non essere coinvolto da questi versi incantevoli e molto curati.

Tra le pieghe e le piaghe dell’Anima… di  Dina (Bernardina Capuani, 30 Agosto 2022): L’Autore possiede più…“Anime”, delle quali, in quest’Opera superba, dal sommo valore artistico-letterario, mirabilmente esprime l’intensità e la profondità, donando forma, significato e senso a tutte ed ognuna di loro:
– L’Anima lirico-elegiaca, attraverso la quale “ascolta” e si lascia rapire dai reverberi del suono struggente di eco antiche, inseguendone il canto.
– L’Anima intimistico-introspettiva, con la quale introietta l’Universo che lo circonda, per poi compiere “un viaggio” dentro se stesso, mettersi a nudo e scavare profondo nelle pieghe e nelle piaghe del suo animo, ri-elaborandone gioie, dolori, passioni e tormenti per…tentare di ricostruirne l’Unità…ritrovandosi, riconoscendosi, crescendo…evolvendosi.
– L’Anima, che definirei, “epico-guerriera”,  nella quale la sua penna si fa lama affilatissima di spada che brandisce contro le
“minima (im)moralia”…le umane, quanto infide e laide, bassezze di un Sistema manipolatore che ci “fagocita”prima, per restituirci poi, tutti perfettamente omologati, grazie anche, se non soprattutto, alla connivenza di una (dis)informazione manipolata e manipolante, abilmente “studiata a tavolino”,  quanto ampiamente pilotata ad arte dallo Stesso… Tematica quest’ultima, peraltro, da me assolutamente sentita e pienamente condivisa e che, quotidianamente, a me, spirito libero e mente pensante, della stessa veemenza, al par suo…fortemente mi indigna! Attraverso una fitta trama di magistrali virtuosismi poetici, nonché di una ricerca accuratissima nella scelta dei vocaboli, che fanno da pregevole cornice alle più disparate figure retoriche, l’Autore, mi sia lecito dire… “ricuce” le preziose e brillanti sfaccettature del suo animo, facendo uso magistrale di uno stile erudito, classico, elegante, di encomiabile e non comune raffinatezza… La sua “alata” penna sa volare altissimo, ma…senza mai perdere, tuttavia, la capacità  (e qui sta la grandezza!) di arrivare dritto all’animo del Lettore e…invaderlo, permearlo, rapirlo, scuoterlo forte, trascinarlo…commuoverlo!Pertanto, per questo generoso, prezioso e gradito dono, lascio all’Autore il mio più sincero, partecipato ed oltremodo meritato plauso, unito al mio, tanto ammirato quanto commosso, sentito elogio. Bernardina Capuani (Dina, lettrice)
Cantologia di un grande poeta di Domenico Mennella recensione del 31 agosto 2022: i sia consentito di coniare questo neologismo per introdurre la mia recensione dell’ennesimo capolavoro di Urbano Briganti, la cui amicizia e l’ormai datata frequentazione hanno arricchito – e non poco – il mio bagaglio di esperienze umane e culturali. Già avvezzo ai preziosi ed accorati, nonché accurati percorsi dell’anima tracciati da questo Autore segnato da una vicenda amara affrontata con il coraggio indomito del combattente e la pura e trasparente sensibilità dell’artista, mi sono addentrato, sfogliando le pagine del libro, nelle stanze segrete del suo cuore sanguinante di dolore ma anche di ineffabile serenità. “Da nessuna parte otterremo nuovamente i nostri sogni perduti e spenti’, grida piano Urbano affacciato al “balcone degli illudimenti” che i tanti estimatori del Poeta sono abituati a frequentare. E rivolto all’amore strappato da un’infida sorte… “Perdurasti sprofondando solitario arbusto sospeso nel quid dell’inconcepibile”, soave e accorato ma non disperato appello all’amata attratta, inerme, nell’abisso insondato e insondabile. E lascio al lettore cogliere le altre, innumerevoli perle che l’estimatore attento può cogliere, sfogliando le pagine, dai fondali dell’amarezza e del pur vano rimpianto. Fondali che peraltro non annegano l’anima, ma consentono il respiro profondo della Poesia che tutto sublima e tutto lenisce, nei pur angusti limiti dell’umano possibile. Da segnalare, in questo prezioso scrigno poetico, la raccolta di recensioni (tra cui ho reperito i miei modesti ma sinceri commenti), che si sforzano di rendere il giusto merito all’Arte di Urbano, un faro sempre acceso per noi lettori avidi di afflato umano e di sentire poetico. Stiamo parlando – superfluo forse ripeterlo – di un Grande della letteratura contemporanea.
Recensione di Claudio Innocenti (3 Ottobre 2022): “Leggere “Nelle maree del disincanto” di Urbano Briganti è come immergersi nella sua realtà introspettiva e metafisica, fluttuare in sogni che mettono in luce la sua intimità interiore, un mettere a nudo se stesso con sincerità senza trascendere il buon senso, il suo pensiero sempre pacato e riflessivo nella consapevolezza di se stesso, dal quale attinge una forza superiore che gli dona il sorriso qualunque destino la vita gli riservi. La sua lirica non è rimpianto per qualcosa che poteva essere e non è stato, ma un canto di beatitudine col quale omaggia il dono della vita, con una velata melanconia con la sua anima comprensiva pronta al dialogo e a donare il suo sorriso. Un sole interno che riscalda e mantiene la Primavera nel cuore, dove un freddo Inverno vorrebbe distruggere l’ uomo ” Urbano Briganti ” sempre pronto a lottare per la sua serenità interiore, il suo vivere con dignità affrontando le vicissitudini con pacata leggerezza. Lirica ben strutturata con un lessico raffinato che denota innata bravura nella stesura dei testi e ricerca delle parole. Testi letti con lentezza più volte per cercare di comprenderne il significato, quello che il poeta ha dispensato mettendo a nudo il suo io interiore e il suo se stesso. Spero di aver ben capito. Liriche molto piaciute, complimenti.
NOTA: L’anteprima online della raccolta poetica “Nelle galee del disincanto” è sempre disponibile, in lettura gratuita, sino alla pag. 29, nella versione estesa o completa, a chiunque acceda al sito, ed è richiedibile sia in versione digitale (E-BOOK), sia cartacea tradizionale (LIBRO), mentre le sopra riportate recensioni sono ivi presenti e sempre da chiunque implementabili, una volta acquisita una copia cartacea o digitale che sia, alla pagina o vetrina online del libro stesso al link https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/633664/nelle-galee-del-disincanto-4/