Poesie
Il tempo degli indifferenti
Dell’odierno qualunquismo, così capace d’ammazzar l’umano pensiero,
brucia questa assenza gravosa di virtù,
i giorni carpendo.
Il tempo degli indifferenti, d’animosità la penuria, senza stenti,
di cui al mal giudizio, inteso per vero,
brama l’intelletto.
di scriteriati pensieri, i verdi rami s’affacciano lieti verso il mondo,
ignari, imberbi dell’annerita via,
che posta è al varco.
Qual cambio s’è realizzato a mutar i tempi di sì ampia maniera?
Del cancellato futuro di domani,
che a bruciar è pronto.
Dignità e conoscenze, non solo stati di coscienza, o d’intelletto,
siano nuove tra codeste acerbe menti,
per evitar l’oblio.
E a chi decide, sia tosto l’altrui beneficio, che spesso manca,
alle fresche speranze, così morenti
sotto il nero sole.
Su piste di sogni
Ad anelar tenui profumi di speranza e giustizia, risiedo qui fiero,
a confondermi vagamente col mondo,
marcio e ahimè corrotto.
Sono io, quel che qui canto, tra troppe lotte, m’avvio, trionfando da sconfitto,
trasudante d’italica veemenza,
e sicché mai domo.
L’errante corridore, che a vagar, per lande spianate su piste di sogni,
lunghe e sterrate da umana caducità,
lotta per e su esse.
A mescolare stranamente i nostri incanti, si crogiola il dolce Creato,
per l’essenza che, capaci, oggi aneliamo,
e per ciò che siamo.
L’angelo del mare
Il prezzo del tuo sorriso costa infamia al mondo che le umane virtù rimuove.
Esso, lieve ed eterno, non è mai spento,
echeggia per sempre.
Nuoti adesso su per paradisi che a nessuna religione appartengono,
diversi sol per chi va ad immaginarti,
seppur troppo eguali.
Che a seppellir i tanti tuoi sogni, vorrei ci fossero sol bianchi angeli,
al cui richiamo l’uomo non appartien,
sì indifferente.
Nella perdurante notte di questo mondo sordo, capita tal dolore,
mai va a placarsi la sporca e marcia infamia,
e mai l’orrore.