L’infinito che è in noi

Siamo esseri tenaci

legati a questo sogno

soffuso del divenire,

curiosi del vento e delle rose,

innamorati del multiforme

caleidoscopio che perderemo.

 

E presto moriamo

e scompaiono le orme

del nostro passaggio,

e come dice il saggio

diventeremo un giorno

terra per anfore.

 

Chi pone allora in noi

Questa sete di infinito?

 

L’infinito che è in noi.


Percezione del tempo

E’ questo rotolare sul domani

che ci sprofonda nell’oscurità,

il lento persistente sgretolarsi

dei giorni e delle ore,

percezione del tempo che rimane

sconosciuto ed ambito

per un progetto smisurato,

troppo grande per esser contenuto

nell’intervallo di una vita.

 

Così perdiamo nella corsa

la voce dell’Essere:

assetati di immortalità

dimentichiamo l’eternità.


L’unica esistenza

L’io è un fuoco d’artificio

che schizza verso l’alto

e si espande in mille

scintille di coscienza.

 

Così sotto molteplici forme,

per innumerevoli eventi,

ci crediamo separati

per comprendere alla fine

che l’unica possibile esistenza

è confondersi in Te.