unnamedNata a Montebelluna del 1940, è vissuta per motivi familiari e di lavoro in diverse parti dell’ Italia e del mondo, che considerò una biblioteca aperta al proprio desiderio di conoscenza, già iniziata a Torino quando, approfittando della biblioteca paterna , dedicò il tempo libero alla lettura disordinata di tutto ciò che le capitava in mano: dalle avventure di Salgari, alle Foglie d’erba di Withman, a Herman Esse, Siddarta e altro ; contemporaneamente cominciava a scrivere impressioni, diari, poesie, operette teatrali, racconti, né mai ha smesso.
Proprio Salgari ebbe grande influenza quando tra gli anni 1950 e il 1958, in Somalia, visse coi fratelli una vita di avventure, di viaggi per tutta la nazione, di conoscenza del territorio, della fauna, di nuove genti e linguaggi… ma questo diventa un libro a sé.
Presa la maturità Classica, con la famiglia rientrò in Italia, a Torino dove, lavorò come impiegata, trascorrendo le vacanze in viaggio in autostop per l’Europa insieme alle sorelle; continuò gli studi universitari conseguendo la laurea in lettere moderne nel 1063 , mentre era in attesa del 1° figlio, concepito col marito, compagno di università.
Seguirono 2 anni di insegnamento nelle scuole medie, per lei, e superiori per il marito, fino a quando, perso il lavoro, decisero di accettare da una Ditta di Costruzioni l’offerta di trasferirsi in Nigeria come insegnanti per i figli dei dipendenti, fino al termine del contratto a tempo determinato.
Passarono da una Ditta ad un’altra, per diversi anni, in vari posti: Sud Africa, – dove nacque la figlia, che più tardi scopriranno affetta da Fibrosi Cistica – Camerun, Iran, Honduras, ed altri brevi soggiorni in altri stati, intervallati da vacanze in Spagna o da altri rientri per malattie in Italia.
Una vita errabonda, sempre con le valigie in mano ed i figli accanto, con altri viaggi per la salute della figlia, fino all’83, quando decisero un rientro definitivo sia per riavvicinarsi al figlio, che dopo la rivoluzione Iraniana viveva a Torino da solo, sia per permettere alla figlia cure appropriate nel centro ospedaliero per la cura della Fibrosi Cistica a Verona, dove vivranno uno dei più lunghi periodi stanziali, pur continuando il marito a viaggiare per lavoro in tutto il mondo; lei invece, entrata in ruolo, continuò ad insegnare lettere nelle classi superiori.
Nel 1991, subirono la perdita della figlia, (che aveva continuato a studiare architettura a Venezia). Un colpo terribile per tutti, per il fratello soprattutto, che nel frattempo si è sposato ed ha due splendidi bambini.
Raggiunto il pensionamento nel 2000 si trasferirono in Sardegna ad Alghero, dove lei, anche dopo la morte del marito, continua a vivere.