Il riccio e il polpo

Lascia che ti spieghi una cosa,

forse una delle più belle favole di libertà che mi è venuta

parla semplicemente di un giovane riccio che in fondo al mare stava

a viver la sua solita monotonia vitale

e come tutti col passare del tempo invecchiava

finché un giorno non venne da lui un cetaceo di dimensione anormale

stranamente, come dire, è anche insolito che raramente accada

che un polpo tenga affetto, profondo come è il mare, per un riccio

ma colui che lo mise al mondo fece un opera. <<Ma ora è meglio che io vada>>

disse il polpo, il riccio lo guardò con aria dispiaciuta e gli occhi di un micio

gli chiese: <<Dove vai di così bello? C’è qualche posto migliore di questo?>>

il polpo si girò lentamente e con aria soddisfatta e sicura gli disse:

<<Oh se c’è caro riccio mio. E se lo vuoi vedere, allora, seguimi presto!!!>>

il riccio si guardò attorno, nella testa aveva mille idee in centinaia di risse

poi decise e al polpo rispose: <<Ok portami con te, voglio vedere cose nuove>>

il polpo felicemente gli sorrise e coi suoi grossi tentacoli lo acchiappò

videro assieme un cielo più azzurro, nuovi pesci e un nuovo dove

il cielo poi si fece più scuro ma il loro cuore non si rattristò.

Il polpo così diede vita alla nuova vita del riccio del quale s’innamorò

stettero sempre assieme nel bene e nel male

il riccio nulla da quel giorno più si risparmiò

e venne fuori una vita dal potere geniale.

A lungo il grande polpo gli fece questo discorso:

<<Tu sei un riccio come tutti, che se sta sempre fermo nello stesso punto

non fa altro che aspettare l’invecchiare e nel mentre accumula il rimorso

poiché sempre in un posto è restato, con l’idea d’un domani presunto

migliore a quanto diceva, ma peggiore sarebbe stato in quanto un domani

un pescatore, ovvero la sua fine, l’avrebbe pescato e portato a casa con sé

o se brutto l’avrebbe lasciato essiccare sugli scogli senza più un domani>>.


Sabbie dorate

Sabbie dorate che ascoltate l’urlo della notte

che resistete alle vostre continue guerre contro il vento

e vi sposate di continuo coi paesaggi del vostro vasto territorio contento

sabbie che serbate sulle vostre distese l’anima della morte

sabbie dorate che incantate accendete il colore del buio

voi che non avete fatto mai caso al tempo tiranno

e state sdraiate sul tappeto più grande del mondo

a guardare il cielo con il suono del sonaglio di serpenti in sottofondo

sappiate che molte altre cose al vostro posto attente staranno

voi che avete avuto la gloria sulla vostra terra sarete benedette con la solitudine

sabbie dorate, sabbie dorate che splendete adesso davanti ai miei occhi

sabbie dorate come voi splendete adesso, splenderete poi in eterno

sabbie, sabbie dorate che date il profumo del vostro amore odierno

prendetemi e portatemi via senza aspettare che dinanzi a voi m’inginocchi


Il diluvio

Un momento prima che le nuvole arrivino

stai a guardare il cielo col sorriso aperto

nel mentre speri che di questa luce non ti privino

e pensi a qualcosa che non hai ancora scoperto

 

il vento comincia a dare inizio alle danze

la pioggia comincia a cadere sempre più veloce

il mare impetuoso lascia le sue fragranze

il fulmine tende ad avere un aspetto sempre più feroce

 

il cielo è oscurato e illuminato a giorno dai lampi

allo stesso tempo è tormentato da mille botti di tuoni

il freddo che scende ti fa venire addosso i crampi

 

speriamo che i seguenti giorni siano buoni.

Finito il diluvio ecco che spunta un arcobaleno

di mille colori ora il cielo s’è fatto, s’è fatto più sereno.