Poesie
Il riccio e il polpo
Lascia che ti spieghi una cosa,
forse una delle più belle favole di libertà che mi è venuta
parla semplicemente di un giovane riccio che in fondo al mare stava
a viver la sua solita monotonia vitale
e come tutti col passare del tempo invecchiava
finché un giorno non venne da lui un cetaceo di dimensione anormale
stranamente, come dire, è anche insolito che raramente accada
che un polpo tenga affetto, profondo come è il mare, per un riccio
ma colui che lo mise al mondo fece un opera. <<Ma ora è meglio che io vada>>
disse il polpo, il riccio lo guardò con aria dispiaciuta e gli occhi di un micio
gli chiese: <<Dove vai di così bello? C’è qualche posto migliore di questo?>>
il polpo si girò lentamente e con aria soddisfatta e sicura gli disse:
<<Oh se c’è caro riccio mio. E se lo vuoi vedere, allora, seguimi presto!!!>>
il riccio si guardò attorno, nella testa aveva mille idee in centinaia di risse
poi decise e al polpo rispose: <<Ok portami con te, voglio vedere cose nuove>>
il polpo felicemente gli sorrise e coi suoi grossi tentacoli lo acchiappò
videro assieme un cielo più azzurro, nuovi pesci e un nuovo dove
il cielo poi si fece più scuro ma il loro cuore non si rattristò.
Il polpo così diede vita alla nuova vita del riccio del quale s’innamorò
stettero sempre assieme nel bene e nel male
il riccio nulla da quel giorno più si risparmiò
e venne fuori una vita dal potere geniale.
A lungo il grande polpo gli fece questo discorso:
<<Tu sei un riccio come tutti, che se sta sempre fermo nello stesso punto
non fa altro che aspettare l’invecchiare e nel mentre accumula il rimorso
poiché sempre in un posto è restato, con l’idea d’un domani presunto
migliore a quanto diceva, ma peggiore sarebbe stato in quanto un domani
un pescatore, ovvero la sua fine, l’avrebbe pescato e portato a casa con sé
o se brutto l’avrebbe lasciato essiccare sugli scogli senza più un domani>>.
Sabbie dorate
Sabbie dorate che ascoltate l’urlo della notte
che resistete alle vostre continue guerre contro il vento
e vi sposate di continuo coi paesaggi del vostro vasto territorio contento
sabbie che serbate sulle vostre distese l’anima della morte
sabbie dorate che incantate accendete il colore del buio
voi che non avete fatto mai caso al tempo tiranno
e state sdraiate sul tappeto più grande del mondo
a guardare il cielo con il suono del sonaglio di serpenti in sottofondo
sappiate che molte altre cose al vostro posto attente staranno
voi che avete avuto la gloria sulla vostra terra sarete benedette con la solitudine
sabbie dorate, sabbie dorate che splendete adesso davanti ai miei occhi
sabbie dorate come voi splendete adesso, splenderete poi in eterno
sabbie, sabbie dorate che date il profumo del vostro amore odierno
prendetemi e portatemi via senza aspettare che dinanzi a voi m’inginocchi
Il diluvio
Un momento prima che le nuvole arrivino
stai a guardare il cielo col sorriso aperto
nel mentre speri che di questa luce non ti privino
e pensi a qualcosa che non hai ancora scoperto
il vento comincia a dare inizio alle danze
la pioggia comincia a cadere sempre più veloce
il mare impetuoso lascia le sue fragranze
il fulmine tende ad avere un aspetto sempre più feroce
il cielo è oscurato e illuminato a giorno dai lampi
allo stesso tempo è tormentato da mille botti di tuoni
il freddo che scende ti fa venire addosso i crampi
speriamo che i seguenti giorni siano buoni.
Finito il diluvio ecco che spunta un arcobaleno
di mille colori ora il cielo s’è fatto, s’è fatto più sereno.