”In viaggio dentro me”

Non sopporto i giorni di festa
Non sopporto questa gente in festa.
Sembro sicura,
da sola in questa piazza.
Ma non so cosa mi succede.
Sono stravolta.
Gira tutto,
io e gli altri intorno a me.
Qualcuno mi sta parlando,
ma io non lo ascolto,
non lo capisco.
Sara’ tutta questa fitta nebbia,
ma oggi non so vedere più’ in la’ della mia fantasia.
E l’unica immagine chiara davanti ai miei occhi confusi,
e’ l’immagine di te.
Chi sei uomo?
Da dove vieni?
Sei tu l’angelo bianco o l’angelo nero?
Quello che so e’ che non sei reale.
Ma in fondo chi lo e’?
Allora meglio evadere,
seppure con la mente.
Fatti avanti uomo.
Avanza lentamente verso di me.
Se tu vai avanti,
io ti seguo senza una ragione,
come se scivolassi.
Portami via,
oltre il tempo e lo spazio.
In luoghi misteriosi di epoche dimenticate.
Nei più’ pericolosi e inesplorati sotterranei di questo castello.
Sulle più’ ostili vette di questa foresta innevata.
Se sei tu ad andare avanti,
io non ho paura.
Sei la mia guida uomo.
Io ti seguo ovunque,
come tu fossi Caronte sulle cascate del Niagara.
Con te mi lascerei risucchiare nei gironi di inferno, purgatorio e paradiso…
Il pensiero non può’ essere sbagliato se l’atmosfera e’ quella giusta.
Le emozioni sono come la musica,
che ti porta dove vuole lei.
Allora non smettere di suonare sul mio palcoscenico!
Giocati le mie carte.
Prenditi la mia scena.
Afferrami e tienimi in equilibrio tra le mie fantasie.
Sei tu il giocoliere,
e io la palina nelle tue mani.
E’ stato bello staccare.
In un modo o nell’altro fugge sempre chi non partecipa.
Ma la realta’ esattrice mi ricorda che oggi ho ancora troppe cose da fare.
Allora vai via uomo!
Ma torna quando vuoi.


“Come di getto”

Facciamo così’.
Io lo riscrivo.
Senza grammatica, senza una metrica, senza una logica.
Quasi come tornassi analfabeta.
Con quella stessa ingenuità’ e sfacciata innocenza.
Tu lo ridipingi.
A tracce indefinite,senza tecnica alcuna.
Come se scarabocchiassi.
Come due ignoranti tra i sapienti.
Allora si,
che potremmo ricrearlo,
il mondo.
Se potessi incontrarti ancora una volta,
una volta soltanto,
facciamo così’.
Ridai tu colore alla mia anima eclissata.
Scarabocchiami sul cuore.
Ma fallo di getto!
Come solo sapeva fare quella tua gentile invadenza.
Perche’ io non ho mai avuto la tua forza.
Di te ne avevo un bisogno ingordo,
egoistico.
E se bastasse a fermarti,
quando mi eclisso,
nel tuo ricordo io vorrei sparire.


”Come volare”

Vivere e’ un’idea.
E’ come per noi volare.
Parola ambigua dal subdolo doppio senso.
Traditrice!
Allusiva, sinuosa metafora.
Frutto e sostanza di utopico pensiero.
E’ cinica teoria.
Come la terra.
E’ di tutti,
ma non tutti ne dispongono.
Vivere e’ proprieta’ privata di chi può’ pagarne il prezzo.
Non e’ di chi fa.
Non e’ di chi vuole.
E’ di chi se lo può’ permettere.
Senza ali non si può’ volare.