A lei

Ai margini impensati di una esistenza donata

Ad ogni tuo tentativo sei stata lodata

Un  tragico risvolto ha  poi disilluso

chi su di te puntava il dito deluso

ma non l’accudente amore che su di te vegliava.

Vanità è sacra se educa il tenero sentire

come quando la mano amata,

toccando quel dolore, lo fa regredire.


 

A lui che mentì

Gelanti parole confermarono il gesto,

nulla valsero le lacrime fino al pianto funesto,

che il corpo provò come un bimbo denutrito

di amore, calore e cura che mai ti fecero pentito

di aver al tuo cuore un tempo narrato

la menzogna travestita da dolce promessa

che illusa vibrava ignara e indefessa

tra stilli di sangue del mio volto bagnato.

Ma un giorno verrà chi amerà silente

questa esiliata anima che tra le mani fremente

Coccola  felice  una aurora sensuale,

preziosa creatura dalla voce infernale.