(foto-d'apiceB)IO, Valentina D’Apice:

Da fanciulla già capta e tenta di codificare l’intermittente pulsare della propria vena artistica con i primi versi in seconda elementare. Il sangue scorre e Valentina fiorisce in una moderna(?) Modena mai troppo sua, da esplorare, sbranare, compatire. Negli anni dell’adolescenza esprime la sua parte più sensibile e fragile attraverso la pittura, la musica, e misteriose forme d’autoscultura cranica. La poesia allora ed oggi rimane per Valentina presenza costante che evoca l’idea di rifugio (dal/nel troppo mondo o dal/nel immondo), ma pure di un sensuale pincopanco emozionale che trasuda femminilità e sbuffa tabacco. Da quasi grande è Autrice del libro per bambini Bilao (criptica epopea dell’innamoramento) del quale è anche illustratrice. Sullo sfondo della sua poesia, le meraviglie ora abbaglianti, ora snobbate incontrate nei suoi viaggi più o meno solitari che spezzano il ritmo del suo lavoro a stretto contatto con sofferenti psichici di ogni ordine e grado.

Mario Asti