Canto alla notte (da “Sogni del Tempo” 2011)

I fianchi bruni

del monte,

un cespuglio

piegato dal vento.

 

Ti cerco verità

incommensurabile

tra queste mura

di stelle,

tra questo indaco

di ghiaccio.

 

Negli specchi

di lontani pensieri

tutto s’annebbia

l’anima si perde

in armonia silenziosa

e pare l’ultimo

confine.


 

Pensieri

Cerco l’uomo, questo

misterioso mulino

di macerie.

 

La vita è una solitaria

conchiglia che naviga

per azzurri mari nostalgici.

 

Salire su vette impetrate,

interpretare miti e

conoscere il microcosmo.

 

Cercar nel tuo Universo

la nebulosa incerta

essenza d’esistenza.

 

L’anamnesi ideale

riscopre cieli elisi,

amor del vero.

 

 

Solo elleboro

contende all’asfodelo

i veli sulla neve.

 

L’ape attende

a suggere

tra fiordalisi

il nettare d’aprile.

 

Amare è trovare

le amarene ove zefiro

rose porta.

 

Stagioni si susseguono

nel fiume della vita

con indifferenza.

 

Silenzio e solitudine

derivano sempre da

divine origini.

 

Il segreto del ventaglio

piano si svela:

stelle brillano nella notte.