Viaggio a Venezia

La prima volta ci siamo incontrati in Conservatorio: è stato amore a prima vista. Studio, passione, ma forse quel pensiero era più importante di quanto potesse sembrare. Alla fine dell’anno il primo bacio alla stazione e tu partivi per Venezia. A settembre ti mandai una lettera, “Ich liebe dich”. Aspettavo sempre una risposta mentre il treno sfrecciava.

Dopo qualche tempo avevo riflettuto, compreso la profondità dei miei sentimenti e ti cercavo in tutto, nelle letture, mentre trascorrevo le mie prime vacanze all’Isola d’Elba, sempre pensosa e depressa a causa dei dubbi che mi tormentavano.

Tornavo dal sentiero di agavi ed erbe selvatiche verso il faro e guardavo l’infinito.

Si vedeva come un punto la casa rosa misteriosa e pensavo alle storie ed alle persone vissute in quei luoghi. Quel giorno un abitante dell’isola mi donò dei libri.

Al ritorno a casa trovai un breve messaggio che mi diede intenso sconforto: “Datti alle tue passioni”. Per questo motivo immatura, consigliata da vecchi zii e presa da nuovo entusiasmo per studiare, proiettata in un nuovo ambiente annoiato e difficile, non cercai con costanza nel mio cuore. Ti telefonai dopo due anni, vecchi amici di lavoro, progetti, senza accennare alla verità dei momenti trascorsi.

Seppi dalla bibliotecaria che stavi per sposarti, soffrivo in silenzio mentre le nostre strade si erano separate per sempre.

Dopo vent’anni ti ho rivisto all’Opera “Turandot” in Arena di Verona. Nell’intervallo tutti i posti deserti e tristi.

Eri in cima alla scalinata, non molto cambiato. Al primo momento mi chiesi se fossi proprio tu e in una sequenza l’osservai, prima con uno sguardo pieno d’amore, poi disperazione per la lontananza, difficoltà, dolori ed infine orgoglio: dimostrai che, nonostante la lotta per sopravvivere, ero riuscita a superare tutto da sola e m’allontanai verso la direzione opposta. Questo momento è stato prezioso, infine non ci siamo mai più rivisti e non seppi neppure della sua grave malattia.

Ho trovato uno scritto su internet: “l’opera c’era tutta, … il grande amore della mia vita”, in fondo vivere è soltanto memoria.