La voce delle farfalle

Me ne andrò via con te
quando sarò un vecchio involucro,
dove batte un sonoro tamburo di bambino
Me ne andrò con il rumore piacevole
delle tue spesse parole, spese per me.
Me ne andrò quando sarà più facile
ricordarmi di te, senza sentirmi colpevole.
Ma ora rimango e piango anche se non si vede
perché tu stai dall’altra parte, in silenzio
e nei sogni ti spegni
io il nero del sonno adesso lo odio
e penso agli amici, agli amori.
Mi sveglio con il sapore amaro
di non poterti più rivedere.
E conosco il mio stato impotente
ma nessuno lo vorrebbe ammettere.
Ti cerco, ma sei nascosta
dentro un giorno maledetto,
e me ne andrò solo, tutto il dolore alle spalle
e dentro di me la voce delle farfalle.


Ricomincerà

Tutto ricomincerà, come quando mi hai lasciato
appena una mattina di dicembre si ricorderà di te
e alzerà il telefono per spifferare il tuo nome.
Tutto ricomincerà senza il mattino,
che non scenderà dal letto per far colazione con me
perché si è offeso.
Tutto ricomincerà un’altra volta
partendo dai capelli, dal tuo nome, dal maledire l’amore
mentre devo scegliere se usare le scale o l’ascensore.
Tutto ricomincerà come ogni volta,
come quando mi sono fatto male
ma senza il dolore del tuo misterioso colore.