Mia vita mia poesia

Mia Vita, mia poesia,

nelle movenze, nelle parole.

Passo fra gente distratta

e distrattamente la sfioro.

Protendo mie braccia in alto,

e lo sguardo segue fedele.

Aria di brezza mattutina

risveglia le gote, il cuore

e l’Anima mia.


Giornata di pioggia … Durazzo 27 febbraio 2001

Il mare in lenta tempesta, ha grigi intorno a se.

La luce, che fatica a penetrare, non mantiene a lungo colori più accesi.

L’orizzonte del mare ha sempre tendenze a risolversi in altre forme colorate,

magari solo nelle fantasie,

magari con sfumature di stessa tinta del mare laggiù nel confine fra acqua ed aria …

ed ora non riesci ad immaginare nemmeno

le terre d’arrivo con questo suo confine, lassù, lontano.

Eppure, le rimembranze,

mi fan chiamare alla memoria

come sembri più facile identificare mete lontane

con le luci dell’estate.

La nettezza del cielo, che tenta di penetrare il mare, è ben profonda in quella stagione.

I due colori, simili, si toccano senza mai mischiarsi;

anzi le loro decise differenze, laggiù, molte miglia più lontano, danno senso ai sensi.

Col mare in lenta tempesta anche questo si confonde.

Nebbioline bianche ti appannano la vista

e l’immaginario cede passo a mischio di colori sì vicini alla costa.

Sembra quasi nascano da lì le onde,

che prima impetuose poi sempre più dolci,

si riversano a riva.

Non che sian così dolci quelle forze di natura.

Sono dense di pericoli invernali.

Solo alla vista esse appaiono come poetiche schiere di eroi

che s’avanzano maestose verso viste e tatti sensibili a così varie meraviglie.

E tutto questo, con colori così attutiti da luci coperte,

ben si adatta a questo quadro naturale

che nutre senza soste i miei mondi nascosti.