Monologo 1  “ ‘O cor’ è nu girasole…

Poi parli d’amore alla mia età…Come se l’amore avesse un confine, un colore … Come se l’amore fosse un’oasi per prescelti virtuosi, per giovani virgulti…. Un territorio circoscritto a pochi illuminati, ad una fase fugace della propria esistenza… Caro, mi spiace deluderti, ma l’amore non sa sottostare ad alcuna legge, tranne che alle stesse che lui detta…(Poi con enfasi) L’amore percuote le menti, doma gli indomiti, azzera il sapere, vola senza cadere! L’amore sfugge al tempo, alla logica, alla razionalità, al comune pensare! (Con enfasi crescente) L’amore si appropria di noi! Ci possiede! Ci scuote! Ci distrugge! Ci rende magnifica la vita ma…. (riducendo l’enfasi) è impossibile  per chiunque trattenerlo, prevederlo o controllarlo! Io non so cosa sia tra me e lei: se si tratti di semplice amicizia, infatuazione, compagnia o amore. So solo che insieme stiamo bene e, appunto, alla mia età, come tu dici, questo può bastare!


Monologo 2  “ ‘O cor’ è nu girasole…”

Chi sono stato  prima di essere qui ? (Piccola pausa) Un monarca senza valore? O uno stendardo senza colore? Le parole che ho scritto, che ho pronunciato, hanno ancora un reale significato? E la mia vita? La mia vita è stata davvero  clemente con me? Ed io, lo sono stato abbastanza con lei? (Piccola pausa) Il tempo che ho vissuto cercando di guarire con il sorriso la malinconia, ha davvero guarito la mia pigra nostalgia? O è stato soltanto una  ben celata forma di ipocrisia? (Piccola pausa) Ancora oggi, talvolta, cado in questi fallaci quesiti (lasciandosi scappare un sorriso)…: sul cosa sono stato, sul cosa sarei potuto essere, sul cosa ho fatto, sul cosa avrei potuto fare…  Le mie risposte, costantemente diverse, mai chiare ed esaustive, sono solo tentativi peregrini di acquietare il mio animo vetusto e malandato… Eppure, dopo un breve momento di sconforto, la conclusione certa a cui riesco a giungere ogni volta è sempre la stessa: siamo di passaggio in questo mondo, ma non possiamo vivere senza immaginare un futuro migliore. Che sia un minuto, che sia un’ora, che sia un secolo, ognuno di noi ha sempre il diritto di rincorrere un sogno, una speranza …. (piccola pausa) perché senza speranza, non ci può essere vita… (poi con enfasi, a voce alta) Ed io, voglio essere chiamato pazzo perché credo di poter volare su un precipizio! Voglio stringere la Luna e farle capire che non è sola! Barattare ogni mio denaro con il tempo che ho perduto! Voglio ancora abbracciare il mare, perdermi nel tormentato amare! (Poi riducendo l’enfasi) Non importa se mi sono spesso smarrito inseguendo una chimera, non importa se sono stato più incline al tramonto che all’aurora! (Piccola pausa, quindi con dolcezza e speranza) Piccola o grande che sia, ci sarà sempre un stella da cercare… ed io crederò ancora, con tutto me stesso, di poterla accarezzare!